La carenza di personale sanitario minaccia di avere un impatto devastante sulla medicina territoriale. “Migliaia di case e ospedali di comunità, previsti dal Pnrr per il 2026, rischiano di rimanere strutture inutilizzabili e spoglie, incapaci di fornire assistenza ai cittadini,” dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale UGL Salute.
Secondo una proiezione di Bankitalia, nel prossimo decennio si stima un fabbisogno di medici e infermieri pari al 30% e 14% rispettivamente, circa 30.000 unità per entrambe le categorie, con una richiesta più alta nelle regioni del Sud Italia. Giuliano evidenzia che le nuove generazioni stanno scegliendo altre professioni, rendendo le carriere sanitarie sempre meno attrattive. Senza interventi strutturali e non misure temporanee, come il ricorso a personale straniero, il Sistema Sanitario Nazionale rischia il collasso.
“La valorizzazione dei lavoratori della sanità deve includere un drastico potenziamento degli organici, un adeguamento reale degli stipendi, opportunità di carriera e condizioni di massima sicurezza,” conclude il sindacalista, definendo questa come una battaglia di civiltà che deve coinvolgere l’intero Paese.
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