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Arturo Oliva

Brindisi: ‘Pronto Soccorso con medici senza requisiti di legge’

I Pronto Soccorso della provincia di  Brindisi in stato di emergenza, la Asl continua a chiedere la copertura del servizio con medici senza requisiti previsti per legge, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi: “L’impiego di personale inadeguato alla funzione di medico di Emergenza ed Urgenza non garantisce la sicurezza delle cure”.

Le emergenze non si risolvono mettendo delle toppe, è quanto sta accadendo nelle strutture ospedaliere della provincia di Brindisi dove la Asl sta cercando di coprire i turni nei Pronto Soccorso impiegando medici senza specializzazioni e medici in extramoenia che si rendano disponibili. Gli ordini di servizio stanno partendo in queste ore, ma l’adozione, seppur temporanea, di questo provvedimento rischia di rendere inefficace il servizio e far collassare anche gli altri reparti.

“Lo stato di emergenza in cui si trovano i Pronto Soccorso di Brindisi non è certo una novità – sottolinea Arturo Olive, presidente dell’Ordine -. Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione già da qualche mese e il vertice convocato d’urgenza con i sindaci della provincia dimostra quanto la situazione sia esplosiva. Ma, evidentemente, gli sforzi fatti sino ad adesso dal personale medico e da quello sanitario in genere a nulla sono valsi se le soluzioni adottate dalla Asl sono queste. Si chiede di essere  resilienti  ma con questi presupposti nessuno riuscirà, nonostante l’impegno, ad andare avanti ancora per molto”.

La Asl di Brindisi per tamponare l’emergenza sta predisponendo anche la copertura di turni attraverso il ricorso all’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive per carenza di organico, ma la coperta resta “corta”. Basti pensare che a oggi nei tre Pronto Soccorso della provincia di Brindisi vi sono 13 medici in tutto, di cui 7 di ruolo, a fronte di 45 unità previste dal Piano Triennale del Fabbisogno di Personale. Di queste una unità sarà in quiescenza dal prossimo anno.

Inoltre. l’Ordine fa notare come il richiamo allo “stato di emergenza” non può in alcun modo rendere legittimo l’impiego di medici senza requisiti specifici, “non è intercambiabile il possesso di specializzazioni in discipline diverse nello svolgimento di prestazioni ontologicamente disomogenee. Ancor meno giustificabile appare, da questo punto di vista, la possibilità di destinare ai Pronto Soccorso medici senza specializzazione visto che il Pronto Soccorso stesso  costituisce pur sempre la porta di ingresso più frequentata per accedere ai servizi di diagnosi e cura del servizio sanitario.

“La dichiarazione dello stato di emergenza dei Pronto Soccorso affidata ad una lettera a firma del direttore generale della Asl di Brindisi, Flavio Roseto, e indirizzata al Prefetto, suona come il triste epilogo di un disastro annunciato – aggiunge Oliva -. Sono mesi che l’Ordine dei Medici denuncia questa situazione, lo ha fatto ai Nas di Taranto e alla Procura della Repubblica. Perché l’Ordine, come organo sussidiario dello Stato, ha il dovere di tutelare gli interessi pubblici”.

“Alla fine, la strategia adottata sino a oggi dalla Asl si è dimostrata fallimentare – conclude Oliva -. Tutto questo con la consapevolezza che saranno necessari anni per uscire dallo stato di emergenza. E’ arrivato il momento di adottare un cambio di rotta che porti a consolidare la presenza nei Pronto Soccorso di medici strutturati senza mettere in ginocchio gli altri reparti già in difficoltà”.

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