L’unica nota stonata, alla fine, è il risultato. Certo, è ciò che conta di più, ma in questo momento è il quadro generale a meritare un’analisi più profonda e meno emotiva. La pesante sconfitta subita una settimana fa a Torino aveva lasciato poche speranze, ma contro Avellino e Udine la squadra di coach Mecacci ha mostrato tutt’altro volto: grinta, concentrazione e unità.
Se la vittoria contro Avellino aveva riportato entusiasmo e fiducia, contro la corazzata Apu Udine, nonostante una prestazione di livello, i due punti non sono arrivati. Tuttavia, lo sforzo messo in campo lancia segnali incoraggianti: la mentalità è in crescita, così come il gioco collettivo. Accanto ai soliti protagonisti (Stewart Jr., Mouaha e Iannuzzi), sono emersi giocatori come Zugno e Donadio, finora al di sotto delle aspettative, ma ora in netta ripresa.
Gli innesti di Giuri e Pagani hanno reso il roster più completo e competitivo, e con il rientro di Woodson – la cui assenza si fa sentire enormemente – il Toro potrà contare su tutte le carte necessarie per giocarsi la salvezza.
Mecacci: “Uniti e in crescita”
“La squadra ha giocato una partita di intensità, senza disunirsi di fronte alle spallate di Udine – ha dichiarato coach Matteo Mecacci –. Potevano spezzare il match in più momenti, ma abbiamo sempre reagito. È chiaro che dobbiamo restare uniti: la brutta prestazione di Torino è alle spalle e le ultime due gare casalinghe lo dimostrano. Era importante vincerne una: l’abbiamo fatto”.
Mecacci ha sottolineato la forza dell’avversario, evidenziando quanto i dettagli abbiano pesato sull’esito della gara. “Udine ha giocato con solidità, e nei momenti decisivi ha messo a segno canestri difficili. Noi, senza un riferimento importante come Woodson, abbiamo comunque creato gioco, muovendo bene il pallone nonostante la loro pressione. Siamo vicini a competere anche contro squadre nettamente superiori”.
La classifica e il futuro
La vittoria di Cento contro Verona non aiuta, ma la classifica resta corta: Piacenza è ancora ferma a sei punti, a -6 da Nardò. Mecacci si dice fiducioso: “Credo nel lavoro e i segnali sono positivi. Se recuperiamo Woodson, potremo alleviare la pressione su chi sta facendo gli straordinari. La squadra sta crescendo, soprattutto a livello mentale, dove in passato accusava i parziali. Dobbiamo continuare a lavorare e insistere sui nostri concetti, convinto che prima o poi daranno frutti”.
La soddisfazione di Udine
Sull’altro fronte, coach Adriano Vertemati si è detto soddisfatto della prestazione dei suoi. “È stata una partita combattuta su un campo difficile, contro una squadra che non ha mai mollato. Abbiamo gestito le risorse nonostante la terza partita in sette giorni e un viaggio lungo, ma qui non era scontato vincere”.
Vertemati ha speso parole positive per Nardò: “Sono una squadra tosta, anche senza un americano. Con il rientro di Woodson, avranno una rotazione di dieci giocatori adeguati all’obiettivo stagionale. La classifica dice che c’è un divario tra noi e loro, ma in campo oggi non si è visto”.
Nonostante il risultato, Nardò continua a costruire solidità e consapevolezza. La strada per la salvezza è ancora lunga, ma i segnali delle ultime settimane sono incoraggianti.
potrebbe interessarti anche
Basket A2/M: Nardò sfiora l’impresa, ma Amato spegne il sogno
Basket A2/M, Brindisi vola: battuta la Fortitudo, poker di vittorie
Basket A2/M, Brindisi-Fortitudo Bologna: gara dal sapore storico
Taranto, il Cus Jonico si ritira. L’amarezza di Conversano
Basket B/2/M, Dinamo Brindisi: in regia arriva Andrea Epifani
Pallacanestro pugliese in lutto: addio a Nicola Fracchiolla