BARI – Potrebbero chiedere la proroga di tre mesi gli ispettori inviati a Bari dal ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi. Al prefetto in quiescenza Claudio Sammartino, al viceprefetto Antonio Giannelli e a Pio Giuseppe Stola, maggiore dello Scico della Guardia di finanza, potrebbero non bastare i 90 giorni che scadranno subito dopo il possibile ballottaggio che deciderà chi sarà l’uomo che indosserà la fascia tricolore dopo Antonio Decaro.
Gli ispettori, la cui nomina è stata sollecitata a fine febbraio dopo l’operazione antimafia da 130 misure cautelari per Codice Interno, dai parlamentari di centrodestra, in queste settimane avrebbero richiesto copia di tutti gli atti sulle assunzioni del personale in Amtab, Amiu, Amgas, Retegas e Multiservizi. Questo per avere riscontri sulle parole del pentito Nicola De Santis che ha rivelato retroscena dei rapporti tra mafia e politica. La commissione d’accesso si è insediata lo scorso 25 marzo proprio per indagare su eventuali infiltrazioni mafiose nelle società partecipate dal Comune ma anche per capire se alcuni eletti in Consiglio Comunale abbiano ricevuto voti dai clan, visto che un’eletta del centrodestra, Maria Carmen Lorusso, passata poi nel centrosinistra, è tra gli arrestati dell’operazione della Dda. Le conclusioni sono attese entro il 25 giugno. Ma è quasi certo che i tre potrebbero chiedere e ottenere una proroga paralizzando – quasi di fatto – le attività del neo sindaco che fino al 25 settembre prossimo potrebbe anche essere commissariato.
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