Bari, in carcere esponenti del clan Parisi di Japigia

BARI – Ordini di carcerazione per esponenti del clan Parisi di Bari, già in carcere dal 2016 perché coinvolti nell’operazione Do Ut Des. Ed eseguirli gli uomini della questura del capoluogo.

L’attività investigativa consentì di documentare l’attività criminale del clan Parisi, operativo a Bari e in alcuni Comuni della provincia, attraverso il capillare e sistematico controllo del territorio, gestendo, in situazione di monopolio, numerose attività illecite. L’egemonia si sarebbe sviluppata in maniera variegata, ovvero anche attraverso il monitoraggio e la gestione degli alloggi di edilizia popolare e, soprattutto, attraverso l’infiltrazione all’interno dei cantieri edili. L’indagine, supportata dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori taglieggiati consentirono di confermare che la struttura criminale fosse organizzata e diretta da avrebbe sfruttato l’attività dell’imprenditoria edile finendo per operare scelte aziendali di rilievo, comportandosi come un vero e proprio broker o intermediario che interviene sul mercato suggerendo, “ma sostanzialmente imponendo – scrivono gli inquirenti -, le proprie scelte da cui avrebbe guadagnato una percentuale sugli utili e sui compensi”.

Gli ordini di carcerazione riguardano Michele e Giuseppe Parisi, di 56 e 59 anni, il 64enne Battista Lovreglio, Michele Genchi (di 54 anni) e del 42enne Vito Sebastiano. Tutti dovranno rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazione della Legge sulle armi, estorsioni e riciclaggio, con l’aggravante della mafiosità. Le pene sono comprese tra i 3 e i 9 anni di reclusione

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