I comuni pugliesi rischiano di dover imporre un aumento sulla Tari fino al 50% in più a causa del fallimento del Piano regionale dei rifiuti e per l’assenza di impianti pubblici in grado di chiudere il ciclo senza dover ricorrere alle discariche. Tutto ciò è inaccettabile”. Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale e presidente di Italia viva Puglia, insieme a tutti i responsabili territoriali del partito (Laurora e Palmisano, vicepresidenti regionali, Franco e Marvulli per Bari, Crudele per BAT, Palmisano per Brindisi, Marino per Foggia, Toma per Lecce e Galli per Taranto).
”Quello del ciclo dei rifiuti rimane un problema irrisolto che, per l’inerzia dell’amministrazione regionale, rischia ora seriamente di ripercuotersi sulle tasche dei contribuenti – proseguono da Italia viva -. A pagarne indirettamente le conseguenze, in molti casi, saranno anche i sindaci e gli amministratori locali, chiamati ad approvare nei consigli comunali gli aumenti esorbitanti della Tari. Con un Piano dei Rifiuti inadeguato alle esigenze regionali ed una gestione non certo brillante da parte dell’Ager, il risultato non poteva che essere quello che sta per palesarsi”.
“Serve subito un piano industriale per la costruzione di nuovi impianti pubblici di smaltimento, moderni ed evoluti, anche in grado di produrre energia, che permetta di chiudere il ciclo superando l’era del conferimento in discarica. Diversamente, il rischio che a pagare gli errori e l’inconcludenza delle politiche regionali per i rifiuti siano i cittadini, è concreto. Abbiamo ascoltato, attraverso i nostri amministratori locali, le voci provenienti dai territori e rispetto a questo grido d’allarme, chiederemo alla Regione Puglia di stanziare fondi dedicati ai comuni, per far sì che a rimetterci non siano, ancora una volta, i pugliesi”, concludono.
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