Ancora violenza a scuola. Lite tra uno studente e un insegnante

Urta con il suo zaino l’auto del docente, ma quando questo gli dice di stare più attento ne scaturisce una lite. È quanto sarebbe accaduto al termine delle lezioni di mercoledì mattina a Crispiano, dinanzi al plesso Giovanni XXIII dell’istituto alberghiero “Elsa Morante”.

La ricostruzione

Stando ad alcune ricostruzioni, tutto sarebbe partito da un rimprovero dell’insegnate allo studente, per aver strisciato con lo zaino la propria auto. Parole colorite e toni accesi, poi il tutto sarebbe sfociato nello scontro fisico, con l’insegnante che – per circostanze ancora tutte da chiarire – avrebbe perso l’equilibrio sbattendo violentemente la spalla.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i quali hanno cercato di raccogliere elementi utili a ricostruire i fatti. Sull’accaduto circolano diverse versioni, alcune delle quali sarebbero contrastanti.

In queste ore emergerebbe anche una versione diversa dei fatti da parte dello studente, presentata attraverso un esposto da parte del legale del giovane.

Le condizioni di insegnante e studente

L’insegnante si sarebbe recato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Valle d’Itria di Martina Franca dove, a seguito di approfondimenti strumentali, gli sarebbe stata riscontrata una frattura, per la cui riduzione sembra sia stato stato necessario l’intervento chirurgico.

Il giovane, invece, avrebbe riportato il rigonfiamento del labbro e traumi alla faccia e al ginocchio sinistro.

La posizione della scuola

Sulla pagina Facebook della scuola è stato pubblicato il seguente comunicato: «In riferimento agli articoli pubblicati su diverse testate giornalistiche, locali e nazionali, la dirigenza dell’istituto Elsa Morante di Crispiano, nell’esprimere profondo dispiacere per quanto accaduto, ripone piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, le quali, sulla base dei rilievi effettuati, procederanno alla ricostruzione della dinamica dei fatti verificatisi nei pressi dell’istituto Giovanni XXIII in orario non scolastico».

Escalation di episodi in Puglia

Quanto avvenuto a Crispiano arriva a qualche settimana di distanza da altri casi analoghi di violenza a scuola e che hanno riguardato due dirigenti scolastici pugliesi. Nel primo episodio, il preside della scuola “Europa – Alighieri” di Taranto era stato picchiato dai genitori di una bambina della scuola materna, mentre nel secondo, accaduto a distanza di qualche giorno, era stato suo malgrado protagonista il dirigente scolastico dell’istituto “Bozzini – Fasani” di Lucera, aggredito dalla mamma di uno studente.

I numeri del fenomeno

Secondo una rilevazione effettuata dal portale Skuola.net, che recentemente ha svolto un’indagine sulla violenza nelle scuole, intervistando 1.800 ragazze e ragazzi delle superiori, è emerso che un alunno su cinque è stato testimone di aggressioni di altri allievi nei confronti dei professori.

Nel 70% dei casi si tratta di violenza verbale, ma nel 18% di lancio di oggetti o contatto fisico.

Il sindaco Luca Lopomo

“Voglio dare un segno di solidarietà al professore aggredito, spero che ci sia una punizione esemplare ma voglio ricordare anche che questi fatti sono accaduti fuori dalla scuola. L’istituto Elsa Morante non deve essere colpito per questi fatti perchè è sempre stato un istituto autorevole e di prestigio, riconosciuto in tutta la provincia. Dovremmo peraltro – aggiunge il primo cittadino – interrogarci tutti quanti, istituzioni, classe dirigente e famiglie sul disagio che vivono i ragazzi e l’educazione a volte con cattivi esempi che noi diamo”.

Il consigliere regionale Renato Perrini

La scuola per gli studenti, i docenti e il personale amministrativo e ausiliare dovrebbe essere una seconda casa, un luogo dove regnino libertà e sicurezza.

In Puglia è il terzo episodio in meno di un mese di aggressioni al personale scolastico. Ed è per questo che nella Commissione regione di studio regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia – da me presieduta – siamo tutti impegnati a fare in modo che non accadano episodi di intollerabile violenza. L’educazione alla legalità costituisce una delle frontiere su cui la guardia non può mai essere abbassata.

È necessario educare alla legalità per elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, consentendo l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità.

Esprimo la mia piena solidarietà al docente scolastico aggredito. Sostengo fortemente che bisogna prestare la massima attenzione e favorire sinergie che consentano di tutelare l’incolumità di chi vive ogni giorno la scuola.

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