Alessandro Dipino, segretario provinciale della UGL Metalmeccanici di Taranto

Acciaierie d’Italia, Dipino (UGLM): ‘È accaduto l’irreparabile’

È accaduto l’irreparabile e le nostre paure si sono concretizzate, purtroppo”. Comincia così Alessandro Dipino, segretario provinciale della UGL Metalmeccanici, all’indomani della comunicazione di l’AIGI, l’Associazione indipendente che racchiude innumerevoli aziende dell’indotto di Acciaierie d’Italia, che ha informatoi sindacati dell’impossibilità, da parte delle aziende a essa appartenenti, di poter far fronte nel mese di dicembre, al pagamento degli oneri fiscali e previdenziali, nonché alla erogazione di stipendi e della tredicesima mensilità ai propri collaboratori.

Sono risultate vane le grida di intervento, più volte sollevate dalla UGL Metalmeccanici, verso lesecutivo nazionale, affinché ci fosse un intervento rapido e risolutivo della gravissima situazione della Ex ILVA e oggi, non possiamo fare altro che registrare unaltra tegola caduta sulle teste di lavoratori e aziende, che costituiscono entrambe un tessuto economico e sociale da salvaguardare a ogni costo”, aggiunge Dipino.

La UGL si è sempre distinta per essere, oltre che vicina ai lavoratori, partecipe delle sorti delle aziende sane che creano occupazione, lasciando ad altri le anacronistiche “lotte di classe”, le diatribe tra “il padrone” e il lavoratore”, cercando in ogni modo di trovare soluzioni condivise, finalizzate a salvaguardare l’occupazione, purché in condizioni di sicurezza per tutti i lavoratori, di ogni ordine, grado e posizione in azienda”, spiega ancora Dipino.

Oggi queste aziende e i propri lavoratori si trovano in uno stato di totale abbandono con mancanza di liquidità causata del mancato pagamento da parte di Acciaierie dItalia dellinsoluto, che si stima aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro, nonché senza prospettive per ordini di lavoro futuri e, laddove ci siano, ritardi nei pagamenti di oltre 180 giorni, Tutto ciò è intollerabile.

A margine di tutto ciò, si è costretti ad ascoltare affermazioni da parte di coloro che negli anni passati sono stati gli artefici di un pasticcio giuridico e industriale, ma che oggi si elevano a giudici, con la presunzione e larroganza di essere immuni da colpe da un canto e dispensatori di soluzioni dallaltro”.

L’ex ILVA, le imprese dellindotto, i lavoratoriil territorio non hanno bisogno di esternazioni demagogiche bensì di soluzioni rapide che possano dare una svolta ad una vicenda nella quale chi ha potuto, e voluto, mettere le mani, non ha fatto altro che determinare le condizioni per le quali si è giunti a questa situazione, permettendo a tutti di ricevere le retribuzioni e le tredicesime maturate e poter trascorrere un Natale quanto più sereno possibile, conclude Dipino.

About Author