Stefano Castronuovo

Acciaierie D’Italia, crediti: Casartigiani contesta decisione dei commissari

“La maggioranza dei crediti delle imprese di autotrasporto riconosciuta come chirografaria e non privilegiata”

Casartigiani esprime perplessità riguardo alla decisione dei commissari di Acciaierie D’Italia in amministrazione straordinaria di classificare la maggioranza dei crediti delle imprese di autotrasporto come chirografari anziché privilegiati. In una lettera indirizzata ai commissari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, l’organizzazione sindacale ha sollevato questa questione.

Casartigiani ha inoltre richiesto un incontro con i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e degli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. L’obiettivo è discutere le modalità per salvaguardare le aziende di autotrasporto, dato che il mancato riconoscimento come crediti privilegiati comporta tempi più lunghi per l’acquisizione della liquidità. Casartigiani riteneva che una modifica dei testi normativi avrebbe portato a esiti diversi.

Il coordinatore regionale Stefano Castronuovo ha dichiarato: «Siamo stanchi delle promesse che lasciano il tempo che trovano. Vogliamo conoscere, una volta per tutte, quali siano le reali intenzioni del Governo sulla salvaguardia delle aziende e delle famiglie coinvolte in questa vertenza che, come avevamo già preannunciato, sta avendo dei risvolti drammatici. Il tempo, in questo caso, è nostro nemico e il mancato riconoscimento porterà alla condanna a morte di molteplici piccole aziende».

Giacinto Fallone, rappresentante degli autotrasportatori, denuncia la totale indifferenza delle istituzioni verso queste poche aziende, sopravvissute al primo avvento dell’amministrazione straordinaria e che rischiano ulteriori fallimenti. «Oltre al danno pure la beffa – ha detto Fallone – in primis perché, oltre alla mancanza di liquidità, l’Agenzia delle Entrate esige le cartelle esattoriali relative ai mancati incassi. Le aziende che, due mesi fa, hanno ripreso a lavorare l’hanno fatto per dovere e responsabilità verso i propri dipendenti e verso l’azienda, come richiesto dai commissari e dallo stesso Governo». Fallone ha aggiunto: «Ci siamo fidati e, a distanza di sei mesi, non abbiamo ricevuto alcuna garanzia sui crediti, sulla ripartenza, la produzione e sul processo di decarbonizzazione del siderurgico. Le aziende sono stremate e non possono più aspettare: questa città sta lentamente e letteralmente morendo».

Casartigiani ricorda il riconoscimento della prededuzione dei crediti da parte della Corte di Cassazione, in particolare dalla sentenza del 4 luglio 2022, n. 21151, che riguardava crediti anteriori all’ammissione alla procedura, vantati dalle piccole e medie imprese. Inoltre, nel 2019, contrariamente a quanto stabilito dal Tribunale di Milano, la Cassazione ha ritenuto deducibili non solo i crediti relativi ai trasporti in entrata, ma anche quelli postumi rispetto alla produzione, necessari per il risanamento ambientale, la sicurezza e la continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali.

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