BRINDISI – La Polizia di Stato indaga sugli striscioni “anti Digos” apparsi in queste ore in città e poi rilanciati sui social.
“Digos Boia” non è solo una goliardata corredata da becero insulto e no, non è neppure solo una provocazione. Si tratta, piuttosto, di un attacco allo Stato pubblicizzato con gli striscioni comparsi in alcuni punti della città tra cui la stessa questura, ma anche via social con tanto di rivendicazione. Serviranno comunque indagini per comprendere chi e perché, nella notte tra venerdì e sabato, ha riempito le vie di Brindisi con questo messaggio poco edificante. Gli striscioni sono stati poi rimossi dagli agenti delle Volanti.
Nel frattempo, però, la foto di un messaggio, appeso all’esterno della Questura messapica, stava già facendo il giro del web.
“Diogs Boia”, le indagini
Non si esclude alcuna pista, ma la matrice, rivendicata in maniera ufficiosa sempre in rete, porterebbe in qualche modo a pensare che possa esserci un collegamento tra le offese e i provvedimenti, ovvero Daspo e due arresti, arrivati a margine degli scontri antisportivi registrati nel match di serie D tra Fasano e Brindisi. Almeno una trentina i tifosi raggiunti dal divieto dall’inizio della stagione, ma la cifra potrebbe presto salire.
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