Virtus Francavilla, Occhiuzzi: “Un progetto intrigante, ho grande entusiasmo”

FRANCAVILLA F.NA – Roberto Occhiuzzi è il nuovo allenatore della Virtus Francavilla. L’ex Olbia e Cosenza è stato presentato alla stampa nel pomeriggio. Queste le parole del presidente Antonio Magrì: “Siamo qui per presentare il nuovo mister della Virtus Francavilla e come società per spiegare le motivazioni che ci hanno portato a compiere questa scelta. Veniamo da un periodo negativo, di 7 partite in cui ci sono state 6 sconfitte e un solo pareggio e come società abbiamo valutato di cambiare la guida tecnica perché era necessario dare una svolta anche a questo periodo. Continuare così, poteva dire andare verso una situazione non facilmente gestibile in futuro. Abbiamo preferito fare questa scelta, valutazioni al nostro interno e abbiamo deciso di prendere una decisione dolorosa dal punto di vista umano perché Villa era molto legato a questa piazza. Non sono un mangia allenatori, non sono un presidente orientato verso l’esonero facile e lo dice la mia storia: siamo solo al terzo cambio di allenatore tra i professionisti. Se siamo giunti a una decisione del genere è perché ritenevo necessaria questa scelta, anche se dolorosa. E quando vanno prese le decisioni, bisogna prendersi anche la responsabilità: l’ho sempre fatto, anche a rischio di non prendere decisioni popolari. Ci auguriamo che questa scelta possa portarci a un cambio di rotta. Il mister sicuramente non ha la bacchetta magica per cambiare tutto in poco tempo, ma vogliamo costruire insieme a lui. Ora bisogna lavorare con il materiale che ha a disposizione, poi a gennaio se ci sarà la necessità di intervenire lo faremo. C’è la necessità di farlo da quanto visto, però lo valuteremo anche insieme al mister. Non ci tireremo indietro, anche se dovessimo andare fuori budget: abbiamo preso questa decisione, abbiamo un nuovo staff tecnico e faremo il meglio possibile per mantenere la categoria. Farò e faremo tutto il possibile: non potevamo cambiare 22 calciatori, purtroppo a pagare è stato il mister. Sappiamo che le responsabilità di questa situazione non sono solo di Villa, ma sono a dividere tra calciatori, società e staff tecnico. Io sono il capo di questo sodalizio e mi prendo la responsabilità delle decisioni, fermo restando che abbiamo spiegato bene il percorso di quest’anno. A maggio abbiamo convocato una conferenza-riunione per condividere il percorso di quest’anno, cioè diverso rispetto a quello degli ultimi anni: eravamo a un bivio, dovevamo scegliere se continuare con un calcio non sostenibile o di tornare alle origini con squadre più giovane e che valorizzavano gli under, investendo anche sullo stadio parte del budget inizialmente destinato alla squadra. Eravamo consapevoli di dover soffrire, ma come avviene spesso nel calcio a volte la memoria diventa corta e si cerca di individuare il colpevole, che per alcuni è la società. Se ci troviamo in questa situazione alcune scelte sono state sbagliate, però sbaglia solo chi opera. Una società come questa, che vanta solo successi, non può essere messa in discussione. Sono rimasto amareggiato, c’è qualche perplessità: le riflessioni personali le farò a fine anno, ora sono concentrato per invertire questa rotta e dare il supporto massimo allo staff tecnico”. Su Occhiuzzi: “Ci siamo guardati un po’ attorno, abbiamo cercato di capire quale potesse essere la soluzione migliore per il nostro contesto. Abbiamo valutato un po’ di allenatori liberi, ma una cosa mi ha colpito di lui: non c’è stata una persona che mi ha parlato male di lui, nessuno. Nel calcio è difficile trovare giudizi univoci su una persona, sono contento abbia accettato. Ieri abbiamo avuto l’occasione di conoscerlo meglio, abbiamo visto che c’era subito sintonia e abbiamo scelto lui per continuare questo percorso. A lui auguriamo buon lavoro. Annulleremo la giornata “Forza Virtus Francavilla” per aumentare l’afflusso dei tifosi allo stadio: questo è il momento di andare tutti insieme, perché abbiamo una categoria da difendere e un club da difendere, che oggi è apprezzato nel panorama calcistico italiano e il primo in Puglia del settore giovanile con più tesserati, anche più di Lecce e Bari”.

Prende la parola il direttore sportivo Antonazzo: “Se siamo arrivati alla decisione di esonerare Villa, non lo abbiamo fatto a cuor leggero. È anche per una serie di situazioni che hanno portato la squadra a un’involuzione. Bisognava dare una scossa, qualsiasi società in Italia avrebbe fatto la stessa cosa. Noi lo facciamo in maniera più difficile perché non siamo abituati, non potevamo far altro che intervenire. Il tifoso ragiona con la passione e a volte porta ad avere sfoghi irrazionali, giusti, però poi c’è chi ha il nostro ruolo e deve prendere una decisione. Tutti quanti ci prendiamo le responsabilità, anche se non è il momento dei processi. Ad oggi siamo a un punto dalla salvezza diretta nonostante da sette partite siamo fermi. Le valutazioni vanno fatte a mente fredda: anche lo scorso anno, con una rosa altamente competitiva, ricordo molto bene che si facevano valutazioni su alcuni calciatori che poi sono state smentite. Quando avevamo Solcia, Idda e Caporale in difesa, questa era altamente contestata e oggi abbiamo visto dove sono. Abbiamo preso ragazzi con le idee chiare, siamo giovani ma non tanto con le presenze: Forte ha 400 presenze in C, Monteagudo ha giocato in piazze importanti, idem Accardi; De Marino è arrivato dalla Juve, Biondi, Izzillo e così via. Questa rosa così poco competitiva sinceramente non la vedo: per il campionato che abbiamo dichiarato di fare, sono assolutamente in linea. Sento parlare di gente inadeguata per la categoria, ma non sono assolutamente d’accordo. Non siamo del tutto impazziti, anzi. Mi dà fastidio vedere il presidente amareggiato, ma sta facendo investimenti importanti sullo stadio e attorno a lui vedo tanta invidia. Lunedì abbiamo una partita importantissima, sono sicuro che i ragazzi si faranno trovare pronti. Occhiuzzi è una persona che dà un’impronta ben precisa alle sue squadre, ha capacità di cambiare in corsa, mi piace il suo modo di pensare e le sue idee si sposeranno perfettamente con le caratteristiche della squadra”.

Le parole di Occhiuzzi: “Ringrazio la società per l’opportunità. Hanno scelto me, e non lo dico con presunzione, ma anche io ho scelto questa società. Non cercavo un contratto: in questi mesi sono stato fermo perché avevo già le porte aperte dove avevo lavorato lo scorso anno. Devo essere convinto quando prendo in mano una squadra, se devo farlo devo buttarmi nel fuoco e con convinzione. Quando è arrivata la chiamata, di notte, ho detto subito sì perché cercavo un progetto e conoscevo benissimo questa realtà, in passato a me molto vicina. Ho avuto conferme nella chiacchierata fatta e comunque in questi mesi le rose le ho guardate e studiate. La rosa è interessante, anche lo scorso anno ho accettato l’Olbia perché ho trovato qualcosa di stuzzicante. La squadra l’ho vista in allenamento, ha un buon motore: il lavoro dovrà portare certezze ed entusiasmo, lo si crea lavorando. Quando non arrivano i risultati, non sempre è semplice: le certezze non posso trovarle a gennaio col mercato, ma devo rintracciarle in questo gruppo. Io credo in questo progetto, voglio tornare in palcoscenici importanti e posso farlo solo se sono in un ambiente che mi dà i mezzi per poter lavorare sereno. Già di mio mi creo aspettative, mi piace essere stuzzicato anche da società e piazza. A me piace essere un po’ da scudo per i ragazzi, li metto di fronte a responsabilità, ma è fondamentale per me martellarli durante la settimana; la domenica poi sono il loro primo amico. Ho tanto entusiasmo, mi vedete equilibrato ma dentro il campo sono uno che si trasforma. Il campo mi mancava, sono felice come un bambino. Non sono uno di tante parole, sono andato subito a contatto a livello di allenamento con i ragazzi e ho voluto tastare. Gli errori si correggono con il lavoro, quelli individuali si correggono con le incertezze: le cose mezze e mezze non servono, serve una strada condivisa. Modulo? Il 3-4-1-2, 3-4-2-1 o 3-5-2: quando la squadra ha giocato con il 3-5-2 tutto il campionato è bene non stravolgere. Il modulo dipende anche dall’avversario, i numeri in campo si sfalsano. Conta la mentalità, il concetto con e senza palla, bisogna lavorare e devo accelerare un po’ i tempi per far capire ciò che voglio. In queste sedute cercherò di ottimizzare il lavoro con palla.  Qual è il progetto che più m’interessa? Società strutturata, che dia serenità a chi sta intorno: per me sono fondamentali anche i magazzinieri, noi tutti quanti dobbiamo buttarci nel fuoco come una famiglia. Se trovi un’idea ben precisa anche a livello tattico e di competenze, permette di potermi esprimere al meglio a livello di idee. Conoscevo la rosa, ho trovato un gruppo importante. Altre offerte in questo periodo? È stato un periodo molto movimentato per quanto mi riguarda: già da inizio campionato c’era interesse da società nei miei confronti, anche di categoria superiore. Poi ho captato che potevo avere altre situazioni e ho aspettato, sono stato alla finestra ma fattivamente è stata questa la chiamata che mi ha fatto scappare. Si valutano le voci, ma poi vai a parlarci quando davvero senti di poter fare qualcosa. Io sono qui perché ci credo: si è delusi, chi sta intorno può pensare che la rosa non è all’altezza, ma invece questo è un gruppo che può dare tanto e devo spingerlo aa dare tanto. Da calciatore ho sempre fatto il girone C, lo conosco bene e l’ho affrontato da allenatore in seconda quando lo abbiamo vinto. Nel girone B, lo scorso anno, ho trovato più libertà e i giovani si scrollano le tensioni; io da calciatore preferivo il girone C perché ero uno da battaglia. Quest’anno è molto equilibrato, sopra non si è staccata nessuna squadra e dovrà delinearsi. Si gioca a calcio, con cattiveria agonistica, gli stadi pieni e i tifosi che ti rompono le scatole dietro la panchina. Idee in video e sul campo? Toccando con mano, ho trovato alcune situazioni dove voglio lavorare tanto. Conoscevo bene la rosa, ma sono rimasto sorpreso in positivo per la motivazione e la gamba di questo gruppo. C’è energia, ma a volte va frenata: se va a offuscare la ragione può portarti fuori giri e si parla di errori individuali o altro. C’è tanto coraggio e devo stare attento a curare anche l’aspetto della lucidità. Ho trovato un gruppo unito, ma c’è bisogno di mettere anche un po’ di pepe nelle famiglie: voglio stuzzicare il gruppo”.

Magrì sull’esonero di Villa: “La decisione non nasce dall’ultima partita, che è stata anche buona. Siamo stati penalizzati anche da qualche errore arbitrale, poi c’è stato l’errore in cui non sono riusciti a spazzare la palla in area. È maturata nell’ultimo periodo per diverse motivazioni e valutazioni che abbiamo fatto, oltreché per dare una scossa. Quando si viene da un filotto di sconfitte, non si può assistere inermi a questo andamento. Poi non è detto che il nuovo allenatore riesca a cambiare tutto immediatamente, ci auguriamo ci sia una scossa. La mia intervista della scorsa settimana non era un ultimatum: fin quando decido di cambiare, fino all’ultimo secondo do fiducia. Io e i miei collaboratori. Abbiamo sempre supportato lo staff tecnico e la squadra. Non c’è stata la svolta, mi sono sentito in dovere di cambiare guida tecnica perché penso fosse necessario per una serie di motivazioni. Noi veniamo da due facce di questa squadra: sento dire che la squadra è scarsa, ma al di là di questo venivamo da cinque risultati utili consecutivi facendo anche molto bene; poi improvvisamente c’è stato il tracollo nei risultati. Qualcosa sarà successo, no? Ed ecco che è diventato necessario intervenire, anche se in maniera dolorosa”. Cambiano i progetti con la nuova guida tecnica? “Quando ti trovi che stai affondando… se ci sarà bisogno di mettere mano al portafogli, non mi tirerà indietro. Fin quando ci sarò io verrà fatto il massimo, non farei mai affondare la barca”.

Occhiuzzi: “Quando c’è un cambio, a livello mentale il gruppo si sente addosso responsabilità. Nei ragazzi ho visto il dispiacere per l’esonero dell’allenatore, perché si creano legami e rapporti. Farei entrare un tifoso nello spogliatoio, per far vedere il lato umano dei ragazzi. Capisco che si giudica un lavoro, capisco che lo stato d’animo non è ottimale. Una promessa ai tifosi? Non sono uno di promesse, rispetto tantissimo i colori di una città: da parte mia mi assumo le responsabilità. Sono una persona responsabile, pronta a valorizzare tutti gli sforzi che questa società ha fatto”.

About Author