Tentato omicidio a Mesagne: figlio non accetta nuova relazione della madre. In carcere 21enne

MESAGNE- Non avrebbe accettato la relazione della mamma con un altro uomo e allora il figlio 21enne avrebbe impugnato la pistola detenuta illegalmente dal padre per esplodere dei colpi indirizzati alla porta di casa dell’attuale compagno: un mesagnese, S. G., è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di P.A.M.

Nell’episodio, che risale all’alba del 16 febbraio al quartiere Paisiello, sarebbe stata coinvolta anche la fidanzata, E. D. di 19 anni, messa ai domiciliari per favoreggiamento del fidanzato e il padre del 21enne, L. G.,  ai domiciliari per violenza privata aggravata dal porto abusivo di arma bianca.

Stamani, al termine di approfondite attività investigative, il commissariato di Mesagne ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi, a carico di tre soggetti mesagnesi.

S.G., nato nel 2001, è gravemente indiziato di essere l’autore del tentato omicidio commesso a Mesagne il 16 febbraio ai danni di un uomo, delitto aggravato dall’uso di arma da fuoco nonché gravemente indiziato anche dei reati di detenzione e porto illegale di arma e altro.

E.D., nata nel 2003, fidanzata di S.G., è gravemente indiziata di favoreggiamento personale; G.L. nato nel 1961, padre di S.G., è gravemente indiziato di violenza privata e tentata violenza privata aggravata dall’uso dell’arma ai danni della ex coniuge.

I colpi d’arma da fuoco all’alba del 16 febbraio

L’attività investigativa è stata avviata dagli ufficiali di polizia giudiziaria del commissariato di Mesagne lo scorso 16 febbraio, a seguito dell’esplosione di un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di un uomo, mentre si trovava presso la propria abitazione con la sua compagna. La tempestività delle indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Brindisi, ha permesso di addivenire alla puntuale ricostruzione dei fatti e all’individuazione dei possibili responsabili.

Un vero e proprio agguato

Si è trattato di un vero e proprio agguato, miracolosamente non tradottosi in tragedia, maturato in un torbido contesto di dinamiche endofamiliari il cui fulcro è rappresentato dalla figura di una donna e della sua nuova relazione non accettata dal figlio, presunto autore del tentato omicidio ai danni del nuovo compagno della madre.

Omertà, silenzi e tentativi di depistaggi dei soggetti coinvolti

L’indagine ha anche disvelato un contesto caratterizzato da omertà diffusa, silenzi e tentativi di depistaggi, come quello presuntivamente commesso dalla fidanzata dell’autore del delitto di tentato omicidio, durante le faticose attività di indagine della polizia giudiziaria.

Violenza privata nei confronti della ex moglie: le accuse a L.G.

Inoltre, L.G., padre di S.G., è accusato anche dei delitti di violenza privata e di tentata violenza privata aggravata nei confronti della sua ex moglie, quest’ultimo reato probabilmente finalizzato a costringere la donna a ritirare precedenti denunce formulate perché vittima di violenze subite nel passato proprio dall’ex marito.

Al termine delle formalità di rito, il ventunenne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi e gli altri due indagati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, tutti in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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