Con il nuovo decreto sull’“Articolazione degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di livello non generale del Ministero della Cultura”, la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo (SNSUB), precedentemente con sede centrale a Taranto, verrà trasferita a Napoli. Si tratta di una decisione presa dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, prima delle sue dimissioni, suscitando preoccupazione tra i sindacati e il personale tarantino.
Mimmo Sardelli, segretario generale della FP CGIL, esprime amarezza per la perdita della centralità nazionale di Taranto, ora ridotta a semplice sede operativa equiparata a quella di Olbia. “Con questo trasferimento – afferma Sardelli – si completa un processo che ha già visto la sottrazione di altre competenze archeologiche alla città in favore di Lecce.”
Anche Giovanni D’Arcangelo, segretario della CGIL di Taranto, sottolinea la gravità della situazione, parlando di una “spoliazione” continua che rischia di compromettere il futuro economico e culturale del territorio. “Questa decisione è l’opposto di quella transizione tanto auspicata per Taranto”, dichiara, chiedendo un intervento immediato delle istituzioni locali e nazionali per fermare la deriva.
In segno di protesta, venerdì 13 settembre si terrà un’assemblea sindacale presso la sede tarantina della Soprintendenza, in via Duomo, per discutere del futuro del personale e delle misure da adottare per tutelare il patrimonio culturale della città.
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