La Polizia di Stato rilancia la campagna permanente di comunicazione contro la violenza sulle donne: “Questo non è amore”, attraverso uno spot televisivo e sui canali social.
L’iniziativa ricorda che la violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutti noi quotidianamente, non solo in occasione di fatti drammatici o ricorrenze come il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Protagonista dello spot è Filomena Di Gennaro, una giovane donna che ha superato le prove per entrare nelle forze dell’ordine. Nel 2006, Filomena è stata aggredita violentemente dal suo ex fidanzato, che le ha sparato otto colpi di pistola nel tentativo di ucciderla.
Sopravvissuta, oggi vive su una sedia a rotelle, ma questo non le ha impedito di rifarsi una vita, sposarsi e avere dei figli. Dopo aver incontrato un amore malato, ha trovato un partner sano che l’ha aiutata a superare il momento più difficile della sua vita.
Filomena ora racconta la sua storia nelle scuole superiori per insegnare ai giovani a non ignorare i segnali di un amore tossico, anche quando non li riguarda direttamente.
Filomena chiede a tutti di “non voltarsi dall’altra parte, perché siamo tutti coinvolti come società e come singoli cittadini. Ognuno di noi deve sentirsi responsabile e lavorare affinché tutti imparino a distinguere l’amore malato dall’amore sano”.
La Polizia di Stato è in prima linea per sostenere e proteggere sia le vittime che denunciano sia chi segnala situazioni di pericolo, intervenendo con attenzione, discrezione e sensibilità attraverso personale altamente qualificato. Numerose associazioni operano al fianco della Polizia, offrendo assistenza e rappresentando una rete di protezione e aiuto indispensabile.
Lo spot di 30 secondi, prodotto in collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, verrà trasmesso sulle reti RAI e sarà visibile anche sui canali social della Polizia di Stato.
Tragedia e rinascita: la storia di Filomena Di Gennaro.
Filomena Di Gennaro, giovane pugliese di Stornarella (Foggia) con il sogno di diventare carabiniere e trasferirsi a Roma, vede la sua vita cambiare drammaticamente. Cresciuta con il fidanzato Marcello Monaco, il loro amore adolescenziale si trasforma in tragedia quando lui, incapace di accettare la fine della relazione, si reca a Velletri con una pistola.
Marcello cerca di convincere Filomena a tornare insieme, ma di fronte al suo rifiuto, la rabbia prende il sopravvento. Spara a Filomena ripetutamente, lasciandola in fin di vita. Ma l’intervento tempestivo di Peter, il comandante del corso di preparazione dei carabinieri, la salva. Tuttavia, uno dei proiettili ha reciso la colonna vertebrale costringendola su una sedia a rotelle per sempre.
Da quel tragico giorno, la vita di Filomena cambia radicalmente. Supportata da Peter, con cui costruisce una famiglia, Filomena affronta la sua nuova realtà. Ora sono sposati e hanno tre figli, mentre Marcello, condannato a 11 anni e 8 mesi, è stato liberato dopo 7 anni: vive al Nord Italia con una nuova compagna e torna occasionalmente nel paese natale, senza mostrare pentimento.
“Non si è mai pentito, anzi dà ancora la colpa a me – dice Filomena -. La sua vita è tornata come prima di quel 13 gennaio, la mia invece non me la restituirà mai nessuno”. La storia di Filomena è una testimonianza di resilienza e rinascita, ma anche un monito sulle conseguenze devastanti della violenza.
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