ORIA – Un imprenditore edile e il responsabile della sicurezza di un’azienda di Francavilla Fontana sono stati condannati in primo grado per l’infortunio sul lavoro in cui rimase gravemente ferito un operaio. I fatti risalgono al 13 ottobre 2017, nel centro abitato di Oria. Il lavoratore era intento nella stesura manuale della malta quando il braccio gli rimase impigliato nella pressa automatica. A distanza di sette anni, il Tribunale di Brindisi ha ritenuto i due imputati responsabili del reato di lesioni personali colpose: sei mesi di reclusione per il titolare dell’azienda, tre mesi per il suo preposto. Per entrambi, la pena è sospesa. A tutelare gli intessi delle parti civili, la vittima e i suoi familiari, gli avvocati Domenico Attanasi e Angelo Prete. Il Tribunale ha ritenuto il diritto al risarcimento iure proprio quali prossimi congiunti della vittima di macrolesioni.
Incidente sul lavoro, due condanne
Quel giorno, l’operaio, all’epoca 24enne, stava eseguendo alcune operazioni di stesura della calce utilizzando alcuni stampi di una pressa automatica. Il braccio rimase impigliato, provocando danni importanti all’avambraccio e alla mano sinistra della vittima.
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