“Il turismo va incentivato anche e soprattutto con la certezza di una viabilità agevole, che risolva i problemi di chi viaggia e non sia essa stessa il problema”. Così Beatrice Lucarella, delegata di zona di Martina Franca per Confindustria Taranto, commenta ancora una volta la situazione di disagio che da quasi cinque anni interessa la strada statale 172 che collega Taranto e Martina Franca.
La condizione del tratto viario, dove persistono, in entrambi i sensi di marcia, lavori di ammodernamento iniziati nel luglio del 2018, era già stata oggetto di valutazione nei mesi scorsi da parte delle delegazioni di Martina Franca di Confindustria e di Ance, che lamentavano l’inaccettabile ritardo nel completamento dell’opera, richiedendo a Regione ed Anas di definire un cronoprogramma celere e risolutivo. Nel tempo, non sono mancate, in merito, le interrogazioni parlamentari e regionali, rispettivamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’assessore regionale competente, Anna Maurodinoia, che però non sembra abbiano prodotto effetti significativi.
“Un segnale inequivocabile – dichiara ancora Lucarella – di quanto la situazione di difficoltà per gli automobilisti, costretti da anni a transitare, su una corsia unica, disagevole e spesso congestionata da mezzi pesanti, ovviamente vulnerabile per la maggiore incidenza di sinistri, sia particolarmente sentita a tutti i livelli. E se pensiamo al turismo, che a partire da questi giorni interesserà anche i crocieristi che una volta sbarcati a Taranto raggiungeranno la Valle d’Itria, si può facilmente intuire la portata del danno, anche di immagine, che le località interessate, tutte di straordinaria valenza attrattiva per i flussi turistici nazionale ed esteri, continueranno a subire. La Valle d’Itria è una delle località più gettonate– aggiunge Lucarella – e abbraccia un’area enorme, che a partire da Martina Franca interessa, fra le altre, le località di Cisternino, Locorotondo, Alberobello, tutte fortemente attenzionate anche per quel che concerne un certo tipo di turismo esperienziale, ovvero fortemente legato alla storia e alla tradizione dei luoghi. Al di là di quelle che risultino essere le responsabilità, è importante pertanto che tutti gli stakeholders del territorio jonico – per quanto la situazione investa anche le economie delle province di Bari e Brindisi – facciano fronte unico nei confronti dell’Anas, preposto alla risoluzione definitiva del problema”.
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