Il filo che lega Franco Lepore ed il Lecce, dopo 168 presenze in giallorosso e due promozioni da capitano, è rimasto intatto anche sei anni dopo l’addio del gennaio 2019. Il laterale classe ’85 ha raccontato le emozioni del ritorno al Via del Mare nell’ultima puntata di Ora Lecce: “Nel 2019 sono andato via per firmare con il Monza e da quel giorno non ho mai più avuto modo di tornare al Via del Mare, prima di domenica. Con il presidente ci siamo sentiti qualche mese fa e mi ha invitato alla prima occasione utile, promettendomi anche una bella sorpresa. È stato emozionante, durante il giro di campo tremavo. Sentire la curva urlare il mio nome mi ha riportato indietro nel tempo, ricordandomi i gol segnati. Ringrazio il pres, la società ed i tifosi, è stato un momento bello davvero”.
Lepore ha poi parlato del rapporto con il presidente del Lecce: “Sticchi Damiani è stato colui che mi ha voluto capitano del Lecce. Subito dopo i playoff persi con il Foggia mi ha proposto di indossare la fascia nel campionato successivo, ovviamente non ho esitato nel rispondere di sì. È sempre stato un passo avanti rispetto a tutti, agisce perennemente per il bene del Lecce. È il primo tifoso della squadra, è il primo a soffire nei momenti di difficoltà e l’ultimo a mollare quando le cose si mettono male. Ha il Lecce nel cuore e nelle vene, col sangue giallorosso”.
Dopo si è parlati anche di Baschirotto, non solo colui che ha segnato il gol del pareggio contro il Venezia proprio sotto gli occhi di Lepore, ma anche il calciatore che rappresenta ad oggi il Lecce in Serie A con la fascia di capitano al braccio: “Lunedì sono andato a trovarli all’Acaya, mi ha abbracciato chiedendomi di andare più spesso allo stadio, gli ho portato fortuna. Ci eravamo già incrociati negli spogliatoi, gli avevo fatto l”in bocca al lupo”.
Lepore è tutt’ora sotto contratto con il Lecco, nel girone settentrionale di Serie C, ma un paio di mesi fa sembrava tutto fatto per il trasferimento Al-Ittifaq, a Dubai. Un trasferimento poi saltato sul più bello: “Il mercato lì chiudeva l’11 febbraio, noi abbiamo iniziato a parlare una settimana prima. Il 9 son partito ed ho firmato, avevamo fatto dunque tutto nei tempi corretti. C’è stato un problema con il TMS, ossia il trasferimento internazionale. Lì sono abituati a prendere calciatori svincolati ed hanno commesso un errore. L’ Al-Ittifaq ha rifatto la procedura una seconda volta, in maniera corretta, ma eravamo ormai fuori dai tempi e la Federazione araba non ha voluto chiudere un occhio. È stato un peccato, perché lì a Dubai ci sono stato un po’ e si vive davvero bene. Sarebbe stata una bella esperienza, ma chissà in futuro, mi piacerebbe andarci comunque, più per un’esperienza di vita”.
Lepore si è poi soffermato a parlare del gruppo che ha riportato il Lecce prima in Serie B e poi in Serie A tra il 2018 ed il 2020: “Ripensando a quel gruppo mi vengono i brividi. Non ho mai più trovato in carriera nulla di simile, ci sentiamo tutt’ora con regolarità su whatsapp. Ora è facile vedere il Lecce in Serie A, ma il momento più difficile era tirarsi fuori dalla Serie C. In quello spogliatoio c’erano uomini veri”.
In chiusura, un passaggio doveroso sulla missione salvezza del Lecce di oggi: “Con i tifosi deve esserci un tutt’uno. Come se fosse un pugno, compatto e deciso. Krstovic, Baschirotto e Rebic possono vestire anche i panni di leader e trascinatori”.
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