Giochi 2026, Corte Costituzionale: ‘Regione Puglia non andava esclusa’

“La Corte Costituzionale fa finalmente piena luce su alcune forzature operate dal Governo in ordine ai Giochi del Mediterraneo 2026. Forzature che hanno estromesso la Regione Puglia dalla catena decisoria per la realizzazione delle opere infrastrutturali del grande evento sportivo che si terrà a Taranto” dichiara in una nota Vincenzo Di Gregorio, consigliere regionale del PD.

“Con la sentenza depositata oggi, viene riconosciuta, invece, l’importanza della Regione Puglia e viene sancita l’illegittimità costituzionale di un comma del decreto legge n. 13 del 2023 che non richiede l’acquisizione dell’intesa della Regione Puglia ai fini dell’adozione dei decreti interministeriali di approvazione del programma delle opere infrastrutturali dei Giochi”, continua Di Gregorio.

“Una decisione non di poco conto che riequilibra le competenze delle amministrazioni in campo e fa chiarezza su certe accelerazioni apparse poco trasparenti. L’auspicio è che, finalmente, l’organizzazione dei Giochi del 2026 si svolga in un clima di reale  coesione istituzionale ponendo fine a polemiche dal sapore politico, malcelate con l’esigenza di accelerare i tempi di realizzazione delle opere”, evidenzia il consigliere regionale.

“La Corte Costituzionale, infatti, ha ritenuto non fondate le motivazioni legate all’urgenza e anche rispetto alla nomina del Commissario dei Giochi l’acquisizione del parere del Presidente della Regione Puglia rappresenta, nella fattispecie in esame, uno strumento di collaborazione adeguato, poiché “tale nomina, seppur significativa, è comunque strumentale rispetto alla successiva, e fondamentale, fase di approvazione del programma delle opere”, continua.

‘Non va dimenticato, infine, che prima di giungere alla nomina commissariale il Governo ha tenuto sotto chiave i finanziamenti già disponibili e già stanziati per i Giochi del Mediterraneo di Taranto, causando gravi ritardi rispetto alla tabella di marcia disegnata dal precedente Comitato organizzatore”, conclude Di Gregorio.

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