La salvaguardia della circolazione dell’euro e dei mezzi di pagamento in generale è una responsabilità che grava in modo preminente sul Corpo della Guardia di Finanza, che, nella sua peculiare funzione di polizia economico-finanziaria, profonde un importante impegno per arginare e contrastare il fenomeno della spendita di banconote e monete false.
Lo scopo è tutelare la fede pubblica, ossia la fiducia riposta dai cittadini nell’autenticità dei mezzi di pagamento in circolazione, oltre che garantire la correttezza del funzionamento del mercato dei capitali, fondamento dell’economia contemporanea.
I dati delle fiamme gialle dimostrano che anche il territorio potentino è inciso dal fenomeno della spendita di banconote contraffatte: nell’ultimo triennio i finanzieri ne hanno sequestrate per un controvalore di circa 28mila euro.
Determinante e significativo è stato il contributo derivante dalla ormai consolidata sinergia istituzionale con la Banca d’Italia, che periodicamente invia al locale Comando Provinciale le banconote già riconosciute false e per le quali vengono esperiti approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia di Potenza.
Più in dettaglio, nel capoluogo e in provincia è stata riscontrata prevalentemente la spendita di banconote false presso esercizi commerciali, soprattutto quelli facenti parte della grande distribuzione. I tagli maggiormente interessati sono i “pezzi” da 50 euro (ne sono stati sequestrati 264 per un valore di 13.200 euro), seguiti da quelli da 20 euro (218 esemplari per un corrispondente valore di 4.360 euro) e quindi da 100 euro (99 biglietti per un corrispondente valore di 9.900 euro); restano marginali i casi che hanno riguardato le banconote con tagli da 10 euro (39 pezzi) e da 5 euro (5 pezzi).
All’esito degli accertamenti le banconote contraffatte vengono destinate al processo di smaltimento mediante la loro distruzione.
Si ricorda che la vigente normativa penale sanziona, con pene via via crescenti in relazione alla tipologia di responsabilità, chiunque falsifica, spende o introduce nello Stato monete falsificate.
Proprio in un’ottica di rafforzare il contrasto all’illecita spendita di banconote false, nella giornata odierna, presso la sede regionale di Potenza della Banca d’Italia, è stato organizzato uno specifico corso di formazione a favore dei finanzieri, in attuazione del protocollo d’intesa stipulato a livello centrale tra le due Istituzioni.
Per proteggersi dalle falsificazioni ed evitare di perdere del danaro, sono utili piccoli accorgimenti sintetizzati nella regola del “toccare, guardare, muovere”; ciò consente di verificare velocemente, attraverso il tatto e la vista, la genuinità delle banconote aventi corso legale.
Infatti, toccando la nuova cartamoneta, si percepisce una “consistenza” particolare e una “sonorità” diversa da quella della carta comune, nonché la presenza di elementi in rilievo sul fronte della banconota. Guardando la carta valori in controluce è visibile il cosiddetto “filo di sicurezza”, che appare come una linea scura su cui è impresso il simbolo “€” e la cifra.
Inoltre, per le banconote da 20 € sino ai 200 €, è presente una “finestra” posta nella parte superiore della banda olografica che rivela il ritratto della dea Europa. Muovendo la banconota è sicuramente di facile riscontro rilevare che la cifra brillante nell’angolo inferiore sinistro produce l’effetto di una luce che si sposta in senso verticale cambiando colore, passando dal verde smeraldo al blu scuro.
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