“Lo sciopero di 24 ore presso lo stabilimento di Acciaierie d’Italia di Taranto, ha riscontrato un’altissima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori ex Ilva, Ilva in As e ditte d’appalto”. Lo affermano le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, mentre fonti aziendali avevano indicato nei primi due turni un’adesione tra il 10 e il 20%.
“Lo sciopero è stato confermato a seguito della mancanza di risposte alle richieste avanzate durante l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Chigi – aggiungono le sigle metalmeccaniche -. Con questa iniziativa, i lavoratori di Taranto hanno espresso tutta la contrarietà all’evento organizzato oggi dall’azienda che in piena ‘contraddizione’ compie operazioni di marketing e sviluppo commerciale ma al tempo stesso non si organizza per realizzare la risalita produttiva per rispondere ai clienti”.
Per i sindacati la partecipazione dei lavoratori “rappresenta l’ennesima dimostrazione di malcontento, insofferenza e disagio nei confronti della gestione di Acciaierie d’Italia che continua a non rendere sicuri gli ambienti di lavoro, a non riconoscere la retribuzione prevista dal contratto nazionale e dalle normative, a non creare nessuna prospettiva di rilancio e di futuro”.
“L’iniziativa, a cui ne seguiranno anche altre a partire da lunedì 2 ottobre a Genova e negli altri siti del gruppo – annunciano Fim, Fiom e Uilm – è anche una chiara contrarietà all’iniziativa dichiarata dal governo di ricercare un ennesimo accordo escludendo dalla discussione le organizzazioni sindacali e quindi i lavoratori”.
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