Ex Ilva, Emiliano: ‘Con Urso ottimi rapporti, faremo nostra parte’

Anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato alla riunione convocata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per discutere della recente ammissione di Acciaierie d’Italia alla procedura di amministrazione straordinaria.

Presenti il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il Prefetto di Taranto Paola Dessì, il consigliere del ministro Urso Giulio Veltri, il Commissario straordinario di Acciaierie d’Italia Giancarlo Quaranta, il Commissario Straordinario di Ilva Spa Alessandro Danovi e i rappresentanti delle istituzioni, delle parti sociali e produttive locali e regionali.

“Questo è l’ennesimo Governo con cui collaboriamo e abbiamo, come sempre, tutta la voglia di risolvere la questione. Finora, non ci è riuscito nessuno. In questa vicenda, la Regione Puglia è stata estromessa da ogni ruolo, ma apprezziamo la gentilezza e il garbo con le quali il ministro Urso ci ha comunque coinvolti”, ha dichiarato Emiliano al termine della riunione.

“La Regione Puglia ha composto un gruppo di lavoro a sostegno delle misure studiate dal Governo – ha proseguito il presidente Emiliano -. In particolare, come anticipato nelle scorse settimane, abbiamo messo a disposizione l’avanzo di amministrazione della Regione Puglia, che ammonta a diverse decine di milioni di euro, per acquistare i crediti delle aziende dell’indotto che rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano a causa dell’amministrazione straordinaria. L’amministrazione straordinaria è una procedura con par condicio creditorum e rappresenta pur sempre un fallimento: ricordiamocelo”.

”ArcelorMittal ha portato questa fabbrica a non avere continuità aziendale, richiedendo, per l’ennesima volta, l’intervento del Governo – sottolinea Emiliano -. Adesso stiamo lavorando tutti insieme in un clima positivo, fino a prova contraria, per uscirne nella maniera migliore. I miei rapporti personali con il ministro Urso sono buoni e non abbiamo alternative alla collaborazione. Ce la metteremo tutta e manterremo il cuore aperto. Mi auguro quindi che non accada quello che è accaduto con Governi precedenti, quando, dopo una grande apertura d’animo, mi sono trovato a non avere più fiducia nel modo in cui affrontavano questa vicenda”.

“La decarbonizzazione è un obbligo molto conveniente per Taranto. Se decarbonizziamo possiamo pretendere che l’Unione Europea consideri l’acciaio di Taranto come uno dei pochi green utilizzabili in Europa. L’Unione Europea non può obbligare le acciaierie europee a decarbonizzare per poi consentire ad altri gruppi industriali esteri di importare in Europa acciaio che non è green. Quindi, la decarbonizzazione è anche un modo per competere in maniera intelligente, abbassando i costi di produzione e mettendo Taranto tra le prime del mondo in grado di produrre acciaio pulito, con un vantaggio risoetto ad altri che, dopo le chiusure del mercato americano, non possono certo pensare di venire a sbolognare in Europa acciaio prodotto con emissioni di CO2 altissime e con inquinamento altissimo”, ha concluso Emiliano rispondendo ai giornalisti.

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