“Dopo più di un decennio di controversie legate all’ex-Ilva, il governo italiano ha varato un nuovo decreto-legge per salvare la produzione, suscitando critiche per la presunta violazione dei diritti e della salute dei cittadini tarantini. Il provvedimento estende la Cassa Integrazione Straordinaria e coinvolge anche Sace e Mediocredito Centrale nella salvaguardia dei creditori”, scrive in una nota Mirko Maiorino, esponente del Partito Liberale Italiano Taranto.
”Il finanziamento pubblico all’ex-Ilva, nonostante le restrizioni dell’Unione Europea, è stato massiccio nel corso degli anni, con cifre che superano i sette miliardi di euro. Il Partito Liberale di Taranto solleva interrogativi sull’efficacia di tali investimenti e propone una riconsiderazione della strategia economica, suggerendo la riconversione dell’intera provincia ionica”, aggiunge Maiorino.
“Analizzando i dati sulla Cassa Integrazione, emerge un costo stimato di oltre 160 milioni di ore e 2,3 miliardi di euro nel periodo 2012-2024. Questo scenario, secondo Maiorino, evidenzia la necessità di una riflessione più ampia sul futuro economico di Taranto, proponendo una transizione verso settori più sostenibili”.
“Il Partito Liberale italiano di Taranto sottolinea la perdita di opportunità per la città a causa della persistente enfasi sull’industria siderurgica. La proposta di emanciparsi dalla monocultura dell’acciaio per costruire un futuro diverso trova eco nelle preoccupazioni del partito riguardo alla sostenibilità economica a lungo termine”, conclude Maiorino.
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