Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, ha depositato un’interpellanza urgente al presidente del Consiglio Meloni e al ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, sottoscritta da tutto il gruppo Dem, chiedendo di sapere, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno riguardato lo stabilimento di Taranto, “se corrisponda al vero che il ministro Fitto abbia sottoscritto, in luogo del ministro per le imprese e il made in Italy competente per materia, un Memorandum con l’AD di ADI e Arcelor Mittal e se corrisponda al vero l’intenzione del Governo di voler procedere alla cessione delle quote pubbliche ad Arcelor Mittal, rinunciando al percorso finalizzato a portare Invitalia al 60 per cento del capitale di ADI; se intenda rendere pubblici i contenuti del Memorandum e quali siano le condizioni e le prospettive per ADI e la strategia che si intende mettere in atto, in assenza di un Piano industriale, per garantire la continuità aziendale e i livelli occupazionali di una realtà di importanza strategica per il Paese; se intenda rendere note le disponibilità del FSC e se queste siano sufficienti a garantire il ripristino dell’intervento previsto per l’impianto preridotto di ferro nello stabilimento di Taranto e il rifinanziamento di tutte le misure definanziate dal Pnrr, e se sia intenzione del Governo mettere a carico delle spettanze della Regione Puglia una quota consistente degli interventi previsti per il sito; quali misure intenda adottare al fine di rimuovere il rinvio sine die degli interventi di ambientalizzazione del sito, tenuto conto del giudizio pendente presso la Corte di Giustizia e del parere espresso dalla Commissione europea sulla legittimità delle autorizzazioni ambientali concesse allo stabilimento ex Ilva di Taranto; se intenda istituire un Tavolo permanente, con il coinvolgimento delle istituzioni locali, finalizzato a fronteggiare il complesso delle problematiche relative alla gestione degli impianti dell’ex Ilva e all’attuazione dei progetti relativi all’area di Taranto in materia di bonifica e risanamento ambientale, transizione ecologica degli impianti, tutela della salute e salvaguardia dei livelli occupazionali, e alla stesura di un Accordo di programma di durata pluriennale per il raggiungimento dei predetti obiettivi; se sia intenzione del governo favorire la dismissione di altri importanti impianti siderurgici in Italia, a partire da quello di Piombino, e quali iniziative intenda adottare per fronteggiare la preoccupante situazione anche negli stabilimenti ex-Ilva di Genova Cornigliano e Novi Ligure, dove si è registrato anche recentemente il blocco delle produzioni e un aumento della cassa integrazione, effetto della mancanza di un piano industriale serio nonostante le ripetute dichiarazioni fatte a riguardo”.
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