“È difficile scrivere oggi. Mi manca la forza, forse anche la lucidità ma mi sembra giusto, per una volta, farlo a caldo”. Comincia così il lungo post pubblicato sui social da Antonio Diodato, cantautore tarantino e organizzatore, con Michele Riondino e Roi Paci, dell’Uno Maggio Taranto.
”Mi è arrivata questa foto poco fa e credo rappresenti bene ciò che ho provato ieri e altre volte in questi dieci anni – continua -. La paura, lo sconforto, talvolta la disperazione quando tutto sembra dover andare inevitabilmente storto, ma anche quell’inspiegabile sensazione di calore nell’anima, quella voglia di condividere qualcosa di profondo con un altro essere umano, senza filtri, quella cosa inspiegabile che tra le lacrime ti fa nascere un sorriso e ti fa pensare che in qualche modo ce la faremo.
“Non so se ci sarà un altro UnoMaggio Taranto – sottolinea -. Non so se avremo la forza di rialzarci ancora una volta. Ringrazio dal profondo del cuore tutti gli artisti che sono stati al nostro fianco, che hanno amplificato messaggi importanti, che hanno capito e lottato con noi con una generosità che mi ha commosso, dandoci la possibilità di dare inizio a una disperata raccolta fondi”.
“Grazie a chi sta dando il suo contributo, a ogni essere umano che ho avuto la fortuna di incontrare sopra e sotto il palco e che con la sua presenza e sacrificio ha reso tutto possibile. Grazie a chi è stato al nostro fianco, comprendendo i nostri sforzi e anche i nostri limiti.
Grazie a Simona, donna coraggiosa, generosa, ricercatrice di giustizia e bellezza, per avermi insegnato così tanto in questi anni. Grazie per questo abbraccio”, conclude Diodato.
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