BARI – “Ho agito di mia iniziativa e non ho mai stampato né trattenuto copia delle informazioni sui conti, così come non ho divulgato a nessuno i dati visionati e ho smesso di accedere ai conti dei clienti dall’ottobre del 2023”, dopo un confronto con il suo responsabile che gli contestava gli accessi abusivi scoperti dall’istituto di credito in sede di audit. È questa la versione fornita da Vincenzo Coviello, l’ex bancario con il vizietto di visionare i conti dei correntisti Intesa Sanpaolo (ben 6637 accessi abusivi di 3572 correntisti di 679 filiali tra ottobre 2022 e aprile scorso) in risposta alla lettera di contestazione che la banca gli ha notificato il 4 luglio scorso dopo aver scoperto il suo presunto passatempo. L’uomo sarà licenziato un mese dopo, l’8 agosto. Emerge dagli atti della banca che dal novembre 2023 ad aprile 2024 Coviello ha eseguito 347 accessi abusivi interrogando i conti di 261 clienti da lui non gestiti.
Intanto continua il botta e risposta tra procura e istituto di credito sui tempi in cui il secondo avrebbe allertato la prima. Se da via Dioguardi dicono che “la banca non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi” indagandola formalmente, Intesa risponde di non aver “ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria sottolineando che la banca ha potuto procedere con la notifica all’autorità per la privacy e la denuncia alla Procura di Bari come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto”. Intanto i correntisti spiati avrebbero chiesto informazioni alla Procura per valutare la costituzione di parte civile o cause civili ai danni della banca.
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