CERIGNOLA – Il prossimo ostacolo del Cerignola nella corsa playoff si chiama Picerno, cliente da sempre scomodissimo per i gialloblù. Dal 2017 ad oggi nove incroci, tra cui un’agguerritissima lotta promozione nel 2019, vinta poi dai lucani con annesse grandi polemiche per gli eventi extracampo accaduti in seguito, e soli due successi per i pugliesi, sconfitti tre volte al netto di quattro pareggi e mai vittoriosi in Serie C. Numeri sufficienti per definire il Picerno come bestia nera di un Cerignola che, ormai, non ha più margine d’errore nella sua rincorsa ad un piazzamento playoff.
I rossoblù sono reduci da due vittorie consecutive contro l’Audace, il 2-0 in Basilicata nel marzo di un anno fa e lo 0-1 ottenuto al “Monterisi” a dicembre, nella gara d’andata, ma vivono un momento nero, forse uno dei più difficili nel recente periodo: una sola vittoria nelle ultime nove gare, ben tre sconfitte di fila, quattro nell’ultimo mese, difficoltà per ora culminate con il rotondo 6-1 incassato ad Avellino, la sconfitta più larga mai subita dal Picerno tra i professionisti.
Il Cerignola ha dunque una ghiotta chance per ripartire dopo l’opaco 0-0 contro la Turris, ma anche per sfatare il tabù del “Curcio”, stadio in cui le “Cicogne” hanno portato a casa un solo punto in tre sfide disputate dal 2018 al 2023. La chiave potrebbe essere quel Malcore che già in Serie D ha saputo far male alla Leonessa Lucana realizzando tre reti in due scontri ma rimanendo, poi, a secco nelle tre partite disputate in terza serie. Per lui, in questo campionato, quattro gol in tutto il girone di ritorno a fronte dei tredici complessivi, dato più che dimezzato rispetto a quello del girone d’andata e che rispecchia il rallentamento in classifica del suo Cerignola. Rallentamento che non preclude però i playoff, vero obiettivo di questo finale di stagione e ad un punto di distanza. Il tempo stringe e serve ingranare, una volta per tutte, la giusta marcia, a quattro giornate dal gong non c’è più spazio per i rimpianti.
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