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Centro Riabilitazione Ceglie: Consulta rigetta ricorso su legge regionale. Botta e risposta Amati-Fondazione

«Abbiamo vinto! La Corte costituzionale ha respinto l’impugnativa del Governo Meloni contro la legge regionale per il Centro pubblico di Riabilitazione di Ceglie Messapica. Una sentenza limpida, che sconfessa ogni pretesa della famiglia Angelucci e riafferma un principio elementare: la salute non è merce, e i luoghi della cura appartengono ai cittadini, non alle procedure opache e alle confidenze con gli operatori economici privati. La Corte Costituzionale ha demolito punto per punto le obiezioni del Governo: nessun aumento di spesa, nessuna violazione dei piani di rientro, nessuna forzatura programmatoria. Solo un atto di giustizia. L’unico appunto riguarda una formula tecnica sulle assunzioni, che correggeremo subito, per rispetto dei principi costituzionali. Così l’assessore regionale Fabiano Amati dopo la sentenza della Corte Costituzionale  sulla legge regionale relativa al centro di riabilitazione “San Raffaele”.

La Fondazione contesta però le affermazioni di Amati su diversi punti:

1. La famiglia Angelucci non è coinvolta nel ricorso, contrariamente a quanto insinuato da Amati.

2. Amati non tiene conto del contenuto effettivo della sentenza, che dichiara illegittima la parte della legge regionale che consentiva assunzioni dirette di personale.

3. La Fondazione chiede rispetto per le istituzioni e trasparenza verso i cittadini, criticando la narrazione di Amati che potrebbe oscurare il contenuto tecnico e giuridico della sentenza.

La Fondazione chiede che le istituzioni rispettino l’autonomia della Corte Costituzionale e si attengano ai fatti, senza travisare il senso delle decisioni a fini politici o propagandistici.

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