Allarme cassa integrazione in Italia: nei primi nove mesi del 2024 si registra un aumento del 23% rispetto all’anno precedente, conseguenza diretta di un calo della produzione industriale che dura ormai da oltre 20 mesi. A pesare è l’assenza di politiche strutturali da parte del Governo Meloni, accusato di non aver tutelato il Made in Italy né i lavoratori. Fra i settori più colpiti emergono il tessile, il calzaturiero, l’abbigliamento, il conciario e, soprattutto, il meccanico.
Sul fronte territoriale, Taranto si posiziona al terzo posto in Italia per ore di cassa integrazione autorizzate, con 200,9 ore per impresa registrata, nonostante un lieve calo del 5,6% rispetto al 2023. Più drammatico il dato di Lecce, che guida la classifica nazionale con oltre 5 milioni di ore autorizzate e un incremento del 274,7% rispetto all’anno precedente.
A fronte di questi dati, il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, invita il Governo a un serio esame di coscienza, richiamando l’attenzione sulla proposta emendativa del M5S alla Legge di Bilancio. Il testo prevede un “contributo per il sostegno al reddito” per i lavoratori in cassa integrazione a partire dal 1° novembre 2024, con un’integrazione salariale di 300-400 euro mensili fino a un massimo di 1800 euro complessivi. Una misura, secondo Turco, necessaria per ridare dignità a migliaia di famiglie colpite dalla crisi.
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