La gup del Tribunale di Bari, Maria Teresa Romita, ha rinviato a giudizio il 21enne Fabio Giampalmo, imputato per l’omicidio volontario di Paolo Caprio (nella foto), imbianchino 40enne di Bitonto (Bari), aggredito nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2021 all’esterno del bar di una stazione di servizio sulla strada provinciale tra Modugno e Bitonto.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Caprio, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede e morì. Il processo inizierà l’8 novembre dinanzi alla Corte di Assise di Bari. Durante l’udienza preliminare si sono costituite parti civili, assistite dall’avvocato Rossana Fallacara, la madre, le tre sorelle e la moglie della vittima, anche in qualità di tutrice della figlia di 6 anni.
L’imputato, difeso dall’avvocato Giovanni Capaldi, è tuttora detenuto in carcere e aveva chiesto l’abbreviato. La richiesta è stata rigettata dal gup perché il reato contestato è ostativo, in quanto aggravato dai futili motivi e dall’aver commesso il fatto “attraverso l’uso di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa”. Il 21enne, con piccoli precedenti per droga e furto, era un esperto di box e arti marziali. Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pm di Bari, Ignazio Abbadessa, l’imputato avrebbe colpito la vittima con tre pugni al volto durante un litigio per uno sguardo non gradito ad alcune donne, facendogli sbattere la testa violentemente sul marciapiede dopo la caduta.
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