Il Tribunale di Taranto ha stabilito un legame causale tra le azioni del personale medico dell’ospedale SS Annunziata e la morte di un bambino, ordinando un risarcimento per perdita parentale di circa un milione di euro.
La storia inizia con una vacanza che si trasforma in tragedia nell’estate del 2013, quando una famiglia italiana residente in Germania decide di trascorrere le vacanze al mare di Chiatona. Il loro bambino di un anno, affetto da una gastroenterite, inizia a manifestare sintomi di vomito.
Dopo un primo ricovero al Pronto Soccorso dell’ospedale locale e una successiva visita al reparto di Pediatria, viene dimesso con una terapia domiciliare. Tuttavia, il suo stato peggiora e i genitori lo riportano in ospedale, dove purtroppo muore a causa di grave disidratazione.
La famiglia denuncia il caso e la Procura della Repubblica, dopo un’indagine, propone l’archiviazione del caso. I genitori del bambino contestano questa decisione, sostenendo la negligenza del personale medico. Nonostante il giudice disponga l’archiviazione, i genitori decidono di perseguire la causa attraverso un processo civile per colpa medica.
Dopo dieci anni di battaglia legale e molte perizie mediche, il Tribunale di Taranto ha dato ragione ai genitori, riconoscendo un risarcimento ci circa un milione di euro per perdita parentale?
Secondo il Tribunale, se il bambino fosse stato ricoverato già al primo accesso al Pronto Soccorso e avesse ricevuto immediatamente le cure necessarie, non sarebbe morto per arresto cardiaco. La sentenza sottolinea quindi la responsabilità del personale medico nell’affrontare tempestivamente la situazione per evitare conseguenze tragiche.
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