Il Toro è in ginocchio. Anche a Roma Hdl Nardò Basket mostra la brutta faccia di se stessa e si arrende a Luiss al termine di una gara condotta per metà e poi regalata agli avversari nel terzo quarto. Confusi, timorosi e fallosi, gli uomini di Dalmonte si smarriscono nel momento più importante della sfida del Palatiziano, regalando chances di salvezza (dopo Agrigento) anche all’onesta formazione capitolina.
Non bastano i 23 punti a testa dei due americani, i 14 di Baldasso e gli 11 di un buonissimo Ceparano. Le vittorie contestuali di Chiusi a Latina e di Cento ad Agrigento rendono nerissima per Hdl la seconda giornata del girone salvezza. Con il tesoretto dei quattro punti di vantaggio in classifica già virtualmente in fumo.
Il primo quintetto degli ospiti è quello consueto delle ultime uscite: Parravicini, Baldasso, La Torre, Stewart jr. e Donda. Quest’ultimo fa subito due falli in 100 secondi, Dalmonte manda sul parquet Ferrara. Nardò segna con Baldasso dall’arco, poi sale in cattedra Cain. I primi sei punti di Roma sono tutti del centro statunitense. Entrano anche Nikolic (per Parravicini) e Smith (per La Torre).
Il n. 3 di New York timbra subito con una tripla. Il Toro, però, spesso è distratto e molto falloso in difesa (saranno 9 i falli nel primo quarto), sono le scorie dello scivolone con Agrigento. Nikolic segna in penetrazione il 12-12, entra Ceparano al posto di Baldasso. L’ex Brianza Casa Basket va a schiacciare il +4 dopo aver rapinato il pallone a D’Argenzio. Il tecnico alla panchina capitolina porta Smith in lunetta per il 13-18 definitivo della prima frazione.
Si riparte con Roma che preme sull’acceleratore e rosicchia qualche punto. Difese più intense e attacchi più fluidi. Cain è un problema per Hdl, nessuno degli uomini in maglia granata riesce ad arginarlo. Sabin colpisce da lontano e riporta gli universitari davanti (26-25), La Torre risponde subito con la stessa moneta (26-28). Ceparano dall’angolo e Smith centrale si aggiungono alla lista dei cecchini del secondo quarto, Nardò difende l’esiguo vantaggio di punti e di fiducia. Roma colpisce in contropiede e resta attaccatissima (33-34) a un Toro un po’ pasticcione. Baldasso e Nikolic arrotondano il parziale di metà gara (37-43).
Nei primi due minuti del terzo quarto Ferrara si mette in modalità “muro”, ostruendo tutte le iniziative di Luiss a canestro. Sull’altro fronte, però, i neretini sbagliano molto. Roma è sempre in partita e il solito Sabin la riporta a una sola lunghezza di ritardo (46-47). Il Toro ha molti falli a carico ed è un problema a questo punto della partita. Il braccio di ferro riporta gli universitari davanti grazie a una bomba di Sabin, Dalmonte chiama il time out per rimettere ordine.
Ma è l’anticamera del tracollo. D’Argenzio fa un capolavoro in contropiede, Smith sfonda nel pitturato opposto e la sfida diventa una salita difficilissima. Sabin, sempre lui, fa +8, il Toro è alle corde. Roma capisce che è il momento per azzannare. Il finale, mesto, del terzo segmento è 67-56 (30 punti per i padroni di casa nel terzo quarto).
I cinque falli di Ferrara complicano ulteriormente i piani di Nardò. Luiss va a +13, l’unica strategia granata a questo punto è la serie di iniziative individuali di Smith, costantemente mandato in lunetta dagli avversari. Ci sarebbe tempo per ricucire se il Toro avesse lucidità e fiducia a sufficienza. Stewart jr. fa -9 in penetrazione, poco dopo anche il -7.
La squadra della capitale sembra tenere, nonostante un altro doppio colpaccio sull’asse Ceparano-Smith. Lievita la difesa del Toro. La partita diventa caldissima: Stewart jr. e Baldasso fanno i cecchini dal perimetro ed è 76-76 a poco più di tre minuti dalla fine. Un altro finale da brividi, ma Smith fa il quinto, fatale, fallo della sua partita. Stewart jr. sbaglia la tripla, D’Argenzio no, Roma torna a +5 a 92 secondi dalla sirena. Il Toro fallisce un’altra offensiva, anche Parravicini esce di scena con cinque falli. Le schermaglie finali non cambiano il verso della partita, nonostante le bombe finali di Stewart jr., Nikolic e Baldasso. Finisce 89-87. Chiusi intanto è a -2 con una partita da recuperare. È notte fonda nell’Urbe.
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