BARI – Sequestri, fatturazioni false e conti bloccati stanno mettendo a rischio circa mille addetti del Consorzio Soa che nelle scorse ore, dopo la protesta davanti alla sede di san Giorgio Jonico – nel Tarantino -, sono arrivati ai piedi della procura del capoluogo, laddove tempo fa è partita l’inchiesta della guardia di finanza di Bari. Sono oltre mille le famiglie che tra Puglia e regioni limitrofe non stanno percependo lo stipendio da più di due mesi. E si tratta di facchini, trasportatori, autisti, scaricatori ma anche personale degli uffici, alcuni anche monoreddito.
Il riferimento è al sequestro preventivo eseguito dal nucleo di Economico Finanziario di Bari, nell’ambito dell’indagine che ha portato al blocco di beni per un valore di 60 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, questa somma è il risultato di dichiarazioni fraudolente tramite l’uso di fatture per operazioni inesistenti e del mancato versamento dell’Iva. Inoltre, il gip ha recentemente ordinato il blocco dei conti correnti del Consorzio.
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