Bari, Ciccio e Tore: “Riaprite il caso”

BARI – Riaprire le indagini sulla morte di Ciccio e Tore Pappalardi. A distanza di più di 15 anni dal tragico episodio che ha sconvolto la comunità di Gravina, è il padre dei due ragazzi, filippo pappalardi, a chiedere la riapertura del caso. I due fratellini scomparvero da Gravina nel giugno del 2006 e furono ritrovati morti in una cisterna all’interno di un’antica masseria nel centro del paese, circa un anno e mezzo dopo, mentre i vigili del fuoco tentano di portare in salvo un bambino che era scivolato nella stessa cisterna.

Non sarebbe la prima richiesta in tal senso formalizzata da Pappalardi: altre sarebbero state già rigettate dalla cassazione in passato. Lo scopo sarebbe quello di fare chiarezza sulla morte dei suoi figli ed accertare eventuali responsabilità da parte di terzi, facendo riferimento, per esempio, a qualcuno che, pur sapendo che i ragazzini si trovavano in una delle cisterne della ” Casa delle 100 stanze”, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in tal senso. Va detto che in un primo momento Pappalardi fu anche accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere dei due figli. Rinchiuso in carcere per tre mesi è stato scagionato solo dopo il ritrovamento.

 

 

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