Bari, chiesero aiuto al clan dopo gli insulti: vigilesse licenziate

BARI – Licenziate. Le due vigilesse della Polizia Locale di Bari coinvolte nell’inchiesta della Dda che il 26 febbraio scorso ha portato a 135 misure cautelari sono state fatte fuori dal Corpo dopo essere state accusate di omessa denuncia per essersi rivolte a un presunto esponente del clan Parisi di Japigia per punire un automobilista che le avrebbe insultate dopo un verbale. Il procedimento disciplinare avviato dal Comune, quindi, nelle scorse ore ha portato al verdetto di licenziamento sulla base del contenuto delle carte della procura del capoluogo.

Secondo gli inquirenti e come emerge dalle intercettazioni, le due agenti, Rosalinda Biallo, 55enne di Triggiano, e Anna Losacco, 59enne di Bari, indagate per omessa denuncia, si sarebbero rivolte a Fabio Fiore, 41enne presunto affiliato al clan, dopo essere state insultate da un automobilista al quale avevano fatto un verbale perché era passato con il rosso. Nelle carte di Codice Interno, pare che una delle due vigilesse “si sarebbe vantata del suo rapporto di amicizia con il figlio del boss Savinuccio Parisi, Tommy – anche lui agli arresti – e al suo braccio destro Fiore, in carcere per associazione per delinquere –”. Il trasgressore sarebbe poi stato “punito” dal clan con il furto dell’auto, ritrovata il giorno dopo. Ma nell’inchiesta ci sarebbe anche un altro episodio riconducibile alle due agenti. Una delle due, infatti, avrebbe agevolato Fiore nel disbrigo delle pratiche per la patente scaduta – indicandole il collega addetto – e gli avrebbe dato il nome di un altro collega al quale rivolgersi per il rinnovo della carta d’identità.

 

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