Una giornata che segnerà la storia del settore Automotive in Italia. Lavoratori, cittadini e sigle sindacali hanno dimostrato una straordinaria capacità di mobilitarsi insieme per un obiettivo comune: rivendicare per il nostro Paese, con una tradizione industriale che non teme confronti, un piano strategico che tuteli il futuro dell’intero comparto. Il settore, infatti, è strettamente legato alle scelte che saranno fatte e al destino del Gruppo Stellantis.
Antonio Spera, Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, ha commentato così lo sciopero generale indetto oggi da tutte le sigle sindacali del settore, che ha visto l’UGL in prima linea insieme a Fismic e Aqcf in sette siti industriali, con una particolare mobilitazione a Torino, capitale dell’Auto. “A Torino, insieme al Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone, dirigenti e rappresentanti sindacali, lavoratrici e lavoratori, cittadini e rappresentanti della politica e delle istituzioni, si è svolta una manifestazione importante e molto partecipata”, ha dichiarato Spera.
La scelta di Torino non è casuale: la città, simbolo della storia dell’automobile in Italia, è stata teatro di una mobilitazione che ha coinvolto non solo i lavoratori diretti ma anche l’indotto, fortemente colpito da una crisi che mette a rischio il futuro degli stabilimenti Stellantis nel nostro Paese.
Le richieste dei sindacati sono chiare e ribadite con forza: “Chiediamo al governo e a Stellantis un piano strategico che salvaguardi tutti i lavoratori e tutti gli stabilimenti del settore e dell’indotto, su cui gravano pesanti incertezze”. Spera ha inoltre sottolineato l’urgenza di convocare John Elkann in Parlamento per fare chiarezza sul futuro degli stabilimenti italiani, e ha chiesto una revisione dei tempi imposti dall’Unione Europea con il Green Deal, che prevede lo stop alla produzione di auto a motore endotermico entro il 2035. “Questa tempistica – ha concluso Spera – sta mettendo in ginocchio l’intero settore Automotive in Italia e, di conseguenza, anche l’industria manifatturiera e chimica, che da esso dipendono”.
La manifestazione di oggi segna un momento cruciale per il futuro del settore automobilistico e per l’industria italiana nel suo complesso, e sottolinea l’importanza di scelte strategiche e condivise per garantire occupazione e sviluppo.
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