Alberobello: un nuovo destino per la Casa Rossa

La Casa Rossa di Alberobello diventerà un luogo di memoria, dopo essere stato negli anni della Guerra uno dei campi di concentramento del sud Italia. Noi ci siamo entrati con le nostre telecamere.

Il 27 gennaio la città di Alberobello celebra la giornata internazionale della memoria, in ricordo della liberazione del campo di concentramento in quel 27 gennaio del 1945 in cui le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti.

“Lo sterminio degli ebrei, vittime dell’Olocausto, è una ferita che sanguinerà per sempre. Oggi, come sempre è stato e lo sarà in futuro, ricordiamo tutti coloro che ingiustamente sono stati perseguitati per appartenere a una ‘gens’ ritenuta indegna di rispetto e di condurre un’esistenza dignitosa”. Spiega il Sindaco di Alberobello Francesco De Carlo e continua: “Questa forma di razzismo, insieme a tutte le altre, deve essere azzerata e superata con il riguardo che ciascuno deve a qualunque essere vivente. Il ricordo che oggi rendiamo a questi caduti deve rimanere vivo nelle coscienze di tutti noi affinché continuino ad ascoltare la memoria dei testimoni, a rielaborarla. A trasmetterla. Per non dimenticare …”

La città di Alberobello partecipa alla commemorazione di questa importante giornata anche per ricordare a tutti, cittadini e visitatori, l’esistenza e l’attuale valenza simbolica della Fondazione Casa Rossa, che rientra tra i “Luoghi, siti e immobili di proprietà di enti pubblici, che siano stati utilizzati in Puglia durante la seconda guerra mondiale come campi di prigionia, di concentramento, di internamento, di lavoro e di confino politico”.

Nelle campagne di Alberobello, crocevia tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, la Casa Rossa è uno dei luoghi della Memoria, da preservare per le generazioni future: “ricordare per non dimenticare”.

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