“In audizione in 9° commissione del Senato circa la vertenza Acciaierie d’Italia, l’ad Lucia Morselli ha ancora una volta dimostrato di essere una grande economista e soprattutto di avere la capacità di modificare il corso della storia”. A dichiararlo è Alessandro Dipino, segretario generale UGL Metalmeccanici di Taranto, al termine dell’audizione.
“A dire di Lucia Morselli, Acciaierie d’Italia è un’azienda solida, con un debito di solamente 700 milioni di euro anziché i 3,4 miliardi, come apparso sui media e soprattutto sui quotidiani finanziari nazionali, con un piano industriale approvato dall’assemblea dei soci che rappresenta la sintesi dei contenuti del “Memorandum of Understanding” siglato tra ADI e il Governo per il tramite del Ministro Fitto, con oltre 1 milione di tonnellate di prodotto finito e con il solo problema di non avere liquidità”.
“Si è assistito all’apoteosi dell’assurdo, al “trionfo delle proprie verità”, ma fatte con stile e pacatezza, modus operandi della Morselli, capace di mistificare la realtà per evitare di dichiarare quanto accada realmente in azienda, ma con estrema sagacia e con la maestria di una veterana della finanza e della dialettica”, ha proseguito Dipino.
“Ha risposto, quasi in atteggiamento di preghiera, a tutte le domande postele dai senatori della 9a Commissione, fornendo loro spiegazioni che saranno apparse “veritiere” per chi non conosca realmente quanto invece accada in fabbrica, una fabbrica, sempre a suo dire, aperta a tutti e per cui lei stessa non si capacità del perché i commissari abbiano deciso di abbandonare l’ispezione”.
“Tra un benvenuto rivoltole dal senatore Patuanelli, e un “Anto’” per rispondere al senatore Misiani, si è consumata un’ora di audizione, degna delle migliori pagine di teatro della storia italiana, per alcuni versi pirandelliano, grottesco e insieme armonioso per altri versi.
“Insomma, una standing ovation per la Lucia d’Italia alla quale, se fossero elargiti altri denari, rilancerebbe l’azienda in “quattro e quattr’otto”, parafrasando la famosa frase di Archimede “datemi una leva e vi solleverò il mondo” oramai superata dall’affermazione odierna.
Alla fine, quindi, in questi oltre 4 anni della sua gestione, le organizzazioni sindacali, gli imprenditori dell’indotto, i lavoratori e le istituzioni, hanno raccontato una moltitudine di chiacchiere e falsità mentre, la realtà è quella di un’azienda florida e prontissima per affrontare le nuove sfide del mercato mondiale”, ha concluso Dipino.
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