ORIA – È stata ridotta in appello da nove a sei anni la pena per il 24enne Mamadou Lamin, senegalese senza fissa dimora, che l’11 ottobre 2021 provocò a Lecce il decesso del 69enne madonnaro di Oria Leonardo Vitale. La Corte ha riqualificato i reati: non omicidio preterintenzionale, ma morte come conseguenza di altro reato; non rapina, ma furto con strappo. Tragiche, ad ogni modo, le conseguenze dell’episodio, che portarono alla morte dell’artista di strada noto in tutto il Salento.
Morte madonnaro,
In appello, dunque, c’è stato l’accoglimento delle tesi difensive proposte dall’avvocato di Lamin, Alessandro Stomeo, che difende lo straniero. Vitale fu aggredito da Lamin nella serata di quell’11 ottobre in viale Oronzo Quarta non lontano dalla stazione ferroviaria del capoluogo salentino. Lamin l’aveva notato riporre dei contanti in un trolley nei pressi di una kebabberia, così l’aveva seguito e aggredito.
Caddero insieme, poi Lamin fuggì in sella a una bici rubata e con un bottino di 37 euro, mentre Vitale rimase a terra dopo aver battuto il capo. Trasportato in ospedale, quest’ultimo morì dopo sei giorni a causa di un’emorragia cerebrale. Lamin, identificato e arrestato dalla polizia, riferì di aver agito per fame e senza l’intenzione di uccidere Vitale.
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