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Uddin Naem, il 22enne bengalese investito e ucciso

Tricase, ucciso da automobilista alterato: Studio3A, ‘Faremo giustizia’

Tricase, Lecce – Non ci sono giustificazioni per chi si mette al volante sotto l’effetto di alcol e droghe causando tragedie irreparabili. È questo il messaggio che Studio3A-Valore S.p.A., società nazionale specializzata nel risarcimento danni, lancia con forza dopo la tragica morte di Uddin Naem, 22enne bengalese investito mortalmente la sera del 10 novembre lungo la Provinciale Specchia-Tricase.

Arrivato in Italia lo scorso aprile per cercare una vita migliore, Uddin era ospite del centro di accoglienza Sprar di Tricase. Ma la speranza di un futuro sicuro si è infranta in modo drammatico quando, mentre percorreva via Giaccari su un monopattino accanto a un connazionale in bicicletta, è stato travolto da una Volvo V40. Alla guida, un idraulico trentenne di Specchia, Pierdanilo Sciurti, risultato positivo all’alcol test con valori tre volte oltre il limite e al droga test, con tracce di cannabinoidi.

“L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato. Durante l’udienza di convalida ha cercato di giustificarsi citando scarsa visibilità e l’abbigliamento scuro delle vittime”. Argomentazioni definite “inammissibili” da Sabino De Benedictis, responsabile della sede pugliese di Studio3A, che rappresenta la famiglia della vittima: “Lo stato di alterazione psicofisica dell’investitore ha sicuramente influito sul mancato avvistamento dei ragazzi. Chiederemo una perizia cinematica per chiarire le responsabilità di questo evitabile incidente.”

Intanto, la salma di Uddin Naem sarà rimpatriata in Bangladesh per i funerali, grazie al supporto di Studio3A. La famiglia, distrutta dal dolore, si affida ora alla giustizia italiana per ottenere verità e una condanna esemplare per chi ha spezzato la vita di un giovane che aveva appena iniziato a sperare.

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