Ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario in Puglia. Questa volta è successo all’ospedale Moscati di Taranto, dove tre operatrici sono state aggredite da un paziente in evidente stato di alterazione psico-fisica. Le lavoratrici, rimaste sole nel reparto senza supporto medico né socio-sanitario, hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto intervento dello stesso ospedale a fine turno.
Lo denunciano, in una nota, Cristina Fama e Cosimo Sardelli, rispettivamente segretaria provinciale e segretario generale della FP Cgil Taranto.
”Questa drammatica vicenda si aggiunge a una lunga lista di aggressioni che, nonostante le condanne unanimi e l’introduzione di normative più severe, continuano a verificarsi, mettendo a rischio chi opera quotidianamente per la salute pubblica”, spiegano.
“Il fenomeno, ormai dilagante, rende evidente l’inefficacia delle attuali misure: l’inasprimento delle pene e le linee guida ministeriali non sono sufficienti. Il personale sanitario è lasciato solo e senza tutele adeguate, mentre le dichiarazioni di solidarietà restano parole vuote senza azioni concrete. A questo si aggiunge la mancanza di una formazione adeguata da parte della ASL Taranto, necessaria per prevenire e gestire simili situazioni di emergenza. È urgente un intervento sistemico che garantisca sicurezza e protezione a chi lavora in prima linea, affinché non debba più affrontare pericoli evitabili”, sottolineano Fama e Sardelli.
“Non possiamo più stare a guardare: prendiamoci cura di chi si prende cura di noi. L’ASL adotti subito misure concrete per tutelare il personale sanitario e socio-sanitario, perché episodi di questo tipo non possono più essere tollerati”, concludono Cristina Fama e Cosimo Sardelli.
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