ALTAMURA – “Mafia ieri e oggi non ci avete fatto niente” nel teatro di Altamura si sono dati appuntamento i maggiori esponenti delle autorità impegnate nella lotta alla criminalità. Il servizio di Antenna Sud
Il ministro Piantedosi ha inviato un videomessaggio per ribadire l’impegno dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata. Tra i partecipanti all’evento finale, sono intervenuti Tina Montinaro, il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, il Questore di Bari Massimo Gambino e il segretario nazionale del Siulp Felice Romano.
Si è svolta ad Altamura la due giorni dedicata alla promozione della cultura della legalità e al contrasto alla mafia, un’iniziativa organizzata dal Rotary Club che ha visto la partecipazione di istituzioni e cittadini da tutta la Puglia. L’evento, intitolato “Mafia Ieri e Oggi: Non Ci Avete Fatto Niente”, è stato un’occasione per riflettere sul sacrificio di chi ha combattuto contro la criminalità organizzata. Durante la prima giornata, la teca contenente i resti della Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta del giudice Giovanni Falcone, è stata presentata in Piazza della Resistenza con una cerimonia solenne alla presenza del sindaco di Altamura, Vitantonio Petronella.
Il culmine della manifestazione è stato il messaggio del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il Ministro ha rimarcato l’importanza di un impegno collettivo nella lotta alla criminalità organizzata. “La teca della Quarto Savona Quindici non è solo un simbolo, ma un invito a riflettere e agire contro una criminalità che mina le basi della nostra società. Lo Stato è sempre presente per proteggere e supportare chi sceglie la legalità”, ha affermato Piantedosi.
La teca della Quarto Savona Quindici
Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone, Antonio Montinaro, ha sottolineato la necessità di educare le nuove generazioni sulla storia della mafia. “È fondamentale parlare ai giovani per far loro capire chi sono stati i mafiosi e cosa hanno fatto. Dobbiamo ricordare che, anche se la mafia ha cambiato forma, essa è ancora presente e pericolosa”, ha dichiarato.
Il Procuratore Capo di Bari, Roberto Rossi, ha espresso fiducia nella possibilità di sconfiggere la mafia grazie alla cooperazione tra magistratura, forze dell’ordine e società civile. “La mafia è destinata a scomparire, come diceva Falcone, ma il nostro impegno è fondamentale. A Bari, ad esempio, tutti gli omicidi di mafia degli ultimi vent’anni sono stati risolti, abbattendo l’alone di invincibilità che la criminalità organizzata cercava di mantenere”.
Il luogo dove avvenne la strage di Capaci sull’autostrada
Felice Romano, segretario nazionale del Siulp, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini nella lotta contro la mafia. “Quando la società civile si unisce alle istituzioni, si completa quel cerchio che Falcone, Borsellino e tutti i magistrati caduti per la legalità definivano come il colpo mortale alle mafie. Questo momento è fondamentale”, ha sottolineato. Romano ha inoltre avvertito che la mafia odierna è ancor più insidiosa rispetto al passato: “Non usa più la violenza diretta, ma si infiltra nelle istituzioni e cerca il consenso sociale. Abbiamo bisogno del supporto della società civile per fermare questi percorsi subdoli, rompendo i legami con quella politica corrotta che, come diceva un vecchio procuratore antimafia, è l’acqua per i pesci, così la mafia è per la politica”.
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