TARANTO – La maggioranza del Comune di Taranto torna ballerina, il sindaco Melucci nuovamente nella tempesta.
Il clamoroso addio alla maggioranza della consigliera Patrizia Mignolo, protocollato ufficialmente all’ora di pranzo di mercoledì 12, fotografa una situazione di nuova e totale instabilità.
Solo il voto del sindaco fa la differenza ormai: la maggioranza ha a disposizione 16 consiglieri, e anche le opposizione ne può contare 16.
Una situazione di pareggio che sembrava impensabile ma che riapre totalmente i giochi. Anche perché i malumori nella coalizione di governo cittadino si starebbero moltiplicando e riguarderebbero anche i consiglieri Odone e Brisci.
Alcuni membri di opposizione continuerebbero ad accarezzare l’ipotesi di una raccolta di firme dal notaio e sarebbero alla ricerca del 17º consigliere entro il 24 febbraio: con lo scioglimento entro quella data si andrebbe a votare in estate per il rinnovo del consiglio comunale.
Altri non sarebbero convinti: lo scioglimento dopo il 24, peraltro, sfocerebbe in un anno di commissariamento e un voto accorpato alle prossime elezioni regionali che slitteranno alla primavera 2026. C’è infine chi non esclude le dimissioni del sindaco a marzo, bollate da altri come fantapolitica.
Nel frattempo fonti vicine alla Lega di Taranto escludono ogni tipo di collaborazione con Melucci nell’attuale consiliatura: il consigliere Battista, però sarebbe fortemente indispettito dalla presenza di due consiglieri di maggioranza Illiano e Mele, alla cena seguita al sopralluogo del viceministro Rixi all’Autorita portuale di Taranto, invitati da altri esponenti leghisti e avrebbe minacciato anche le dimissioni dal partito di Salvini.
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