Taranto: ‘Detenuto morde agente e quasi gli trancia un polso’

“Qualche giorno fa, dopo il rinvio a giudizio dei poliziotti del carcere di Bari per aver “torturato” un detenuto con problemi psichici, avevamo chiesto se quest’ultimo avrebbe mai pagato per tutto quello che ha combinato nel suo tour penitenziario”. Comincia così una lunga nota di Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria.

”Detenuto diventato famoso per essere stato responsabile di parecchi eventi critici, compresa la distruzione delle stanze in cui ha soggiornato, nonché per l’incendio dei materassi che, essendo ignifughi, creano un densa coltre di fumo molto pericoloso per la salute non solo sua, ma dei poliziotti e dei detenuti presenti nelle sezioni in cui è ristretto”, spiega Pilagatti.

“Avevamo anche chiesto il perché l’amministrazione penitenziaria invece di traferirlo in un luogo adatto per curarlo, lo trasferiva di carcere in carcere, libero di minacciare, aggredire gli altri (guai a difendersi scatta l’avviso di garanzia) – aggiunge Pilagatti -. Anche questa volta, purtroppo, siamo stati profeti di una tragedia annunciata anche per colpa del provveditore regionale, che dopo i fatti di Bari lo ha mandato nel posto meno adatto a causa delle gravi problematiche già presenti, nel carcere di Taranto”.

“Peraltro, questo povero “torturato” oltre ad aggredire e minacciare dei poliziotti nei giorni scorsi (con pochi danni per fortuna), si è anche esibito in uno show erotico profferendo parole offensive e sconce all’indirizzo dell’infermiera che gli stava somministrando la terapia, mostrandogli “gioielli” e membro suscitando la rabbia degli altri detenuti”.

“Questa completa impunità. che deriva dalla condizione di detenuto presunto psichiatrico, gli consente di fare tutto quello che vuole, spingendosi sempre oltre. E così è stato nella giornata di giovedì scorso: dopo aver distrutto e appiccato il fuoco (come accaduto in altre carceri in precedenza) nella stanza ove è ubicato, è stato ricoverato all’ospedale Moscati di Taranto, dove la permanenza non è stata tranquilla ed è durata poco: nella mattinata di sabato 20 maggio ha distrutto la stanza in cui era detenuto, sradicando finanche lavandini e bagno”.

”E qui il nostro “torturato” si è superato – continua Pilagatti -, poiché si è scagliato addosso ai due poliziotti che lo stavano per prendere in consegna per riportarlo in carcere: a uno, con un potente morso sul polso è quasi riuscito a staccargli la carne (fortunatamente indossava la giacca e una maglia), mentre all’altro ha sferrato un forte calcio che lo mandava a terra.(poverino si diverte così). Entrambi curati al pronto soccorso, se la caveranno con 7 giorni di prognosi”.

“Come più volte denunciato in questi mesi, abbiamo chiesto al segretario generale del SAPPE, dottor Capece di visitare il carcere di Taranto per rendersi conto di persona della situazione in cui versa, per poi riferire direttamente al Ministro della Giustizia, affinché vengano presi urgenti e non più rinviabili provvedimenti, quale l’invio di personale e lo sfollamento di 300 detenuti. Il dottor Capece, al termine dell’ispezione, terrà una conferenza stampa alle 11.30. Inoltre si chiede che il nostro ”detenuto torturato” non venga trasferito in un altro carcere pugliese, come potrebbe avvenire, per creare ancora caos e magari mandare qualche altro poliziotto in ospedale, ma in un luogo in cui venga curato in maniera adeguata e definitiva”.

“Il SAPPE si augura non si avanzino pretese di risarcimento dal povero poliziotto tarantino, come accaduto a Bari. Se invece di essere nella repubblica delle banane in cui i delinquenti, i clandestini, i squilibrati sembra che diventino i buoni, e le forze dell’ordine cattive, fossimo in nazioni molto più serie e democratiche della nostra (stati uniti, gran bretagna, francia, germania ecc.ecc.) tutto ciò non accadrebbe”, conclude Federico Pilagatti.

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