Si spalancano le porte dei Francescani Neri a Specchia

Cala il sipario sulla trentaduesima edizione delle “Giornate di Primavera” organizzate dal FAI, allo scopo di far scoprire e garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Il più atteso evento di piazza che offre la possibilità di scoprire la storia inedita e i tesori nascosti e inaccessibili oltre a far riconoscere il loro valore con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti, è stato accolto con il solito interesse e calore da parte dei salentini. Nel sud del sud, nel cuore di Specchia, appartenente al club dei borghi più belli d’Italia, siamo stati nel convento e nella chiesa dei Francescani Neri nati dalla fusione della regola francescana con quella benedettina. Le origini del convento, edificato sulle vestigia di un frantoio ipogeo e di una cripta bizantina, sono incerte e ascrivibili secondo un topos alla sosta di San Francesco d’Assisi a Specchia di ritorno dalla Terra Santa, dopo aver incontrato il sultano per portare la pace tra le religioni. L’apertura del complesso monastico a cura della Delegazione Fai di Lecce – Gruppo Finibus Terrae – grazie al supporto e al racconto degli apprendisti ciceroni dell’Istituto G. Salvemini di Alessano e dell’Istituto Comprensivo di Specchia ha consentito la scoperta di un luogo del cuore generalmente chiuso. Degno di nota è il tempio sacro con stilemi del basso medioevo in cui è inglobata la meravigliosa cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria risalente al 1532 che si presenta completamente affrescata con scene della Passione di Cristo e immagini di santi accompagnate da cartigli esegetici di rara bellezza.

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