Su disposizione della Procura della Repubblica di Matera e in esecuzione di un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, nella mattinata di lunedì 21 ottobre la Polizia di Stato ha sospeso dal servizio quattro poliziotti della Polizia Stradale di Policoro.
Gli agenti sono accusati di essere coinvolti in episodi di corruzione, truffa, falso e concussione aggravata, tutti reati che riguarderebbero l’omissione di controlli stradali a favore di autotrasportatori operanti nella provincia di Matera.
Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte congiuntamente dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Matera, dalla Squadra Mobile di Matera e dal Compartimento di Polizia Stradale di Napoli, gli agenti avrebbero accettato denaro e altri favori per evitare di eseguire controlli su strada nei confronti di aziende di autotrasporto della zona ionica della provincia.
L’inchiesta è nata nell’estate del 2022 quando, grazie a intercettazioni telefoniche, è stato scoperto che un autista di camion aveva pagato 40 euro a una pattuglia della Stradale per evitare una multa.
Le intercettazioni hanno permesso agli investigatori di identificare ulteriori episodi di corruzione e di allargare il raggio dell’indagine, coinvolgendo numerosi altri soggetti, tra cui imprenditori del settore dell’autotrasporto e altri poliziotti.
In particolare, le conversazioni intercettate hanno rivelato frequenti contatti tra gli agenti indagati e diverse aziende di trasporto che operano non solo nelle province di Matera e Potenza, ma anche in quelle limitrofe come Cosenza. Le indagini avrebbero anche accertato che in alcuni casi le aziende offrivano regali agli agenti in occasione di festività, in violazione del codice di comportamento del Ministero dell’Interno.
Gli investigatori hanno inoltre evidenziato che le relazioni tra gli agenti e le aziende di trasporto non si limitavano a singoli episodi di corruttela, ma costituivano una vera e propria rete di favoritismi sistematici. Gli agenti coinvolti avrebbero agevolato le imprese, garantendo controlli più indulgenti o addirittura omettendo del tutto le ispezioni, in cambio di benefici personali. Le intercettazioni ambientali nelle autovetture della Polizia di Stato avrebbero fornito ulteriori prove della collaborazione illecita tra gli agenti e i titolari delle ditte di autotrasporto.
L’indagine ha portato all’iscrizione di 23 persone nel registro degli indagati, tra cui 12 pubblici ufficiali. Oltre ai quattro poliziotti sospesi, altre figure coinvolte, tra cui imprenditori e collaboratori, sono state accusate di concorso nei reati di corruzione, concussione, omissione di atti d’ufficio, falsità in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. L’inchiesta è ancora in corso e non si esclude che possano emergere ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.
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