Andrea Abodi, ministro dello Sport, ha fatto tappa a Taranto per verificare lo stato di avanzamento dei lavori allo stadio Erasmo Iacovone, inserito nel piano di riqualificazione per i Giochi del Mediterraneo 2026.
Un’occasione utile anche per affrontare il tema delle riforme necessarie nel calcio italiano e per rispondere alle recenti accuse del proprietario del Taranto, Massimo Giove, che lo ritiene responsabile del declino del calcio tarantino.
Le riforme per il calcio
Abodi ha chiarito che il Governo non interverrà direttamente nelle scelte della Lega Pro, ribadendo la piena fiducia nel presidente Matteo Marani e nella Federazione guidata da Gabriele Gravina. “Le crisi non riguardano solo la Serie C, ma anche l’intero tessuto economico delle città che faticano a sostenere le società calcistiche – ha spiegato il ministro -. C’è bisogno di riforme e con questa nuova struttura di governo federale sono certo si lavorerà per garantire stabilità e sostenibilità al sistema”.
La replica alle accuse di Giove
Sulle recenti dichiarazioni di Massimo Giove, Abodi ha risposto senza mezzi termini: “Dire che un ministro sia responsabile delle difficoltà di un club è piuttosto stravagante. L’allora direttore generale Galigani sa bene come sono andate le cose”.
Il ministro ha poi sottolineato di aver sempre agito per il bene della città e dei Giochi del Mediterraneo: “Fino a dicembre lo stadio è stato a disposizione del Taranto per allenarsi e giocare. È un peccato che non sia stata colta l’opportunità di avere un impianto moderno, finanziato con risorse dedicate. Qui il problema è di visione e, in alcuni casi, anche di educazione”.
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