MILANO – Sono circa 1500 i creditori che hanno
fatto istanza per insinuarsi nello stato passivo dell’ex Ilva e che si
daranno appuntamento all’udienza del 19 giugno prossimo a Milano –
dove ci sarà l’adunanza per l’esame dei conti davanti al giudice. Si
preannuncia difficile la gestione della pratica di fronte a
controparti così numerose, il cui ‘screening’ sarà lungo – le domande
dei continuano ad arrivare – per l’esame dei creditori AdI.
Intanto la giudice di Milano delegata alla
procedura Laura De Simone ha nominato un consulente tecnico per
sciogliere la matassa che riguarda lo stato di salute dell’ex gruppo
Ilva. Nell’udienza in cui si è discusso dello stato di insolvenza di
Acciaierie d’Italia holding la procura di Milano, rappresentata
dall’aggiunta Laura Pedio e dal pm Pasquale Addesso, ha ribadito la
richiesta di insolvenza perché “il conflitto è insanabile tra soci,
non se ne riesce ad uscire”.
Da quanto si apprende, l’udienza ha affrontato due punti: il nuovo
contratto d’affitto che sarebbe adesso in pancia ad Acciaierie
d’Italia spa e non più alla holding, e la disponibilità del socio
franco-indiano a mettere sul tavolo dei soldi per pagare dei debiti
della holding.
“L’udienza è andata molto bene, il giudice ha capito che la situazione
è complessa e, quindi, nominerà dei consulenti, ci sarà uno studio, la
materia è complicata” spiega l’ex ad Adi Lucia Morselli. Impossibile
intuire i tempi di una decisione. “Vorrei che fosse presto ma non
dipende da noi. Abbiamo sempre fiducia nella magistratura. Io so che i
giudici sono correttissimi e molto indipendenti”.
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