Mazzotta, il tribunale del Riesame conferma il sequestro dei 12 milioni di euro

Il tribunale del Riesame conferma il sequestro dei 12 milioni di euro  all’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta coinvolto in un’inchiesta avviata dalla  Procura di Lecce su ipotesi di truffa aggravata e reati tributari finalizzate a ottenere contributi pubblici, per lavori da eseguire nella struttura Barone di Mare, di Torre dell’Orso.
Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Lecce (la sezione feriale presieduta da Pietro Baffa, a latere i giudici Pia Verderosa e Luca Scuzzarella, relatore)  Il collegio difensivo, è composto dagli avvocati Paolo Spalluto, Saverio Sticchi Damiani, Stefano De Francesco, Andrea Sambati e Michele Bonsegna.
Secondo l’accusa, sarebbe stata messa in piedi una rete di società collegate da rapporti di fatturazione in parte gonfiata riconducibile, per la Procura e per il gip, all’ex sindaco.
Si ipotizza anche l’autoriciclaggio. Oltre che a Giancarlo Mazzotta, il decreto è stato eseguito nei confronti del consigliere regionale di Forza Italia e figlio di Giancarlo, Paride Mazzotta. Non c’è nessun vizio su gravi indizi e neppure sulle esigenze cautelari, così come esplicato dal giudice per le indagini preliminari, e non condiviso invece dalle difese. Oltre al dispositivo, sono state depositate anche le motivazioni del provvedimento di rigetto dei ricorsi degli avvocati. A Mazzotta insomma, sono stati bloccati circa 12 milioni di euro, con il criterio del “per equivalente”. Un decreto di sequestro, finalizzato alla confisca del profitto del reato. Si tratta di un provvedimento che riguarda denaro e quote societarie e che per l’accusa e per il gip si fonda sul presupposto dell’esistenza di “Rilevanti e poco chiari rapporti commerciali intercorsi tra le società per i lavori di ristrutturazione e ampliamento del villaggio turistico Barone di Mare”

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