Matera: Minacciata un’altra operatrice del Cup

“Lo scorso 28 aprile un’altra operatrice del CUP di via Matteotti, a Matera, ha subito minacce e il tentativo di aggressione da parte di un utente. Nell’esprimere solidarietà, non si riesce a comprendere come sia possibile che nonostante il reiterarsi di episodi di violenza, la direzione ASM di Matera non sia in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori”. Lo dichiara Roberto Cifarelli, capogruppo PD in consiglio regionale.

”A fine marzo scorso, la direttrice generale dell’ASM Matera comunicava, a mezzo stampa, di aver messo in sicurezza il punto sanità di via Matteotti, ma, vedendo quanto accaduto, la soluzione adottata è palesemente insufficiente – continua Cifarelli -. Il presidio non è un ufficio privato, ma una propaggine di servizi ospedalieri e devono essere gestiti alla stessa maniera di come avviene in ospedale: non si può lasciare il personale senza alcuna sorveglianza o servizio di guardianìa”.

“La questione va affrontata con serietà e non con la retorica – aggiunge il capogruppo PD in consiglio regionale -. Il presidente Bardi dovrebbe chiedersi il perché di questa esasperazione da parte dei cittadini, in forme mai viste prima. Probabilmente andrebbe fatta una valutazione più critica della gestione dell’ASM, ma sembra che Bardi e Fanelli non vogliano occuparsene. Evidentemente, per loro è normale si possa chiudere un bilancio in passivo e non sollevare dall’incarico chi se ne è reso responsabile, nonostante ciò venga prescritto dalla legge. Ed è normale che uno stesso manager possa ricoprire contemporaneamente il ruolo di Direttore Generale dell’ASM e di Commissario straordinario del CROB di Rionero”.

“Alla luce di quanto nuovamente accaduto a danno degli operatori del CUP, è ancora più urgente che la DG dell’ASM di Matera e le rappresentanze sindacali vengano udite in IV Commissione al fine di comprendere i provvedimenti che si intende mettere in campo”, conclude il capogruppo PD Roberto Cifarelli.

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