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Massafra dice no all’inceneritore: oltre 500 firme raccolte in poche ore

“È solo il primo passo di una mobilitazione che porteremo davanti a tutte le istituzioni, locali, nazionali ed europee”, ha dichiarato Giancarla Zaccaro

Grande partecipazione alla prima giornata di raccolta firme contro il progetto di inceneritore di fanghi nell’area PIP di Massafra. In poche ore, il Comitato Popolare Stop Inceneritore e la Coalizione Orgoglio per Massafra hanno raccolto oltre 500 sottoscrizioni per chiedere lo stop immediato all’iter autorizzativo.

“È solo il primo passo di una mobilitazione che porteremo davanti a tutte le istituzioni, locali, nazionali ed europee. Massafra ha già dato. Ora deve essere ascoltata. Da qui si parte”, ha dichiarato Giancarla Zaccaro. La petizione, basata sull’art. 50 della Costituzione italiana e sull’art. 227 del TFUE, chiede l’interruzione definitiva del progetto, ricordando che il territorio è classificato dal 1990 come area ad alto rischio ambientale. Massafra ospita già una discarica per rifiuti speciali e un termovalorizzatore, oltre ad altri impianti in fase di approvazione.

“Ai nostri banchetti sono venuti anche esponenti di controparte e sono stati ben accolti. Il bene dei massafresi è al primo posto. È importante che si superino le posizioni di facciata, segnate da opportunismi elettorali o scarsa conoscenza dei problemi”, ha aggiunto Giancarla Zaccaro, sottolineando come questa raccolta firme rappresenti “una vera festa di liberazione per Massafra”.

Numerosi studi scientifici e rapporti istituzionali, tra cui quelli di ARPA Puglia, EFSA, EEA e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, confermano i rischi sanitari, ambientali e agricoli associati a impianti di questo tipo. Le emissioni, anche nei sistemi più avanzati, non si fermano ai confini comunali, ma si estendono su vaste aree, coinvolgendo coltivazioni, allevamenti e strutture sanitarie.

“Il prossimo passo sarà coinvolgere anche i territori limitrofi. Questa battaglia supera i confini comunali e non può essere confinata a dinamiche elettorali. Aria, acqua e suolo non hanno confini amministrativi. È un tema di giustizia ambientale e dignità per tutte le comunità esposte”, ha concluso Giancarla Zaccaro.

La petizione, composta da circa 20 pagine di motivazioni tecnico-scientifiche, è disponibile presso i banchetti informativi e sarà inviata alle autorità competenti a livello locale, nazionale ed europeo. La raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni, con l’obiettivo di dare voce a tutta la cittadinanza.

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